domenica 26 ottobre 2014

LA1919, False Memory Syndrome (2014)


Nati nel 1980 a Milano, grazie all’impegno di Piero Chianura (basso e synth) e Luciano Margorani (chitarra), La1919 è un progetto strumentale basato sulla composizione istantanea. Sono stati tra i primi gruppi italiani a realizzare dischi infarciti di ospiti in epoca pre-internet (scambiandosi nastri per posta) e hanno al loro attivo sei dischi in studio e due live, oltre che vantare collaborazioni con personaggi dell’area progressive e sperimentale come John Oswald, Chris Cutler (Henry Cow), Franco Fabbri (Stormy Six) e Fabrizio Spera. La musica dei La1919 è una fusione di generi che nel suo percorso ha raggiunto una forma propria senza dubbio più fruibile di quanto non fossero i primi lavori pubblicati. Questa nuova produzione, uscita per Artisti Del 900, prevede l’entrata in scena del valoroso Federico Zanoni alla batteria, che va ad unirsi ai già citati Chianura e Margorani. Questo in realtà non ha modificato il modus operandi del gruppo, sempre più convinto del percorso improvvisativo e strumentale libero da clichè. False Memory Syndrome non fa dunque eccezione e si muove su coordinate sicure in cui è possibile incontrare passaggi oscuri e tortuosi, melodici e vibranti. È un fluire di suoni e trovate piuttosto interessanti e a volte di difficile catalogazione, in un percorso dove le idee si sviluppano in modo armonioso e brillante. L’iniziale Fuzzy Trace Theory è una dichiarazione d’intenti. Il sound settantiano si dipana attraverso un groove ritmico imprevedibile e a spunti chitarristici di rilievo, con un mood psych sottolineato dall’ottimo interplay tra le parti. Spezie psichedeliche che aumentano in Marion Crane, con Margorani dispensatore di elementi ora più grevi ora più suadenti e una sezione ritmica che non perde un colpo e accentua le piccole sensazioni che si percepiscono lungo un tragitto infarcito di pulsioni tipiche dei ’70. In Uncle Dog Margorani arriva ad utilizzare una parte di Squarer for Maud dei National Health, in quello che è uno degli episodi maggiormente prog tra quelli proposti. In Falsi Incidenti troviamo alcuni degli elementi più cari ai La1919: ritmiche intricate, frangenti chitarristici di grande effetto, parti di Rock In Opposition, il tutto suonato con espressività e dinamismo. Torna la psichedelia in Progetti di grandi città con terrazze, con il trio davvero in stato di grazia (Margorani in testa). Il lato B è dominato da una sorta di suite divisa in cinque sezioni che si fa apprezzare per un flusso da jam band, inarrestabile e costruito con una certa padronanza. Cambi di tempo improvvisi e avanguardia (Hawaii 5.0), rumorismo psicotico (Il sogno di FF), dark wave (Una giornata particolare-ore 18), giochi armonici memori della lezione dei King Crimson (Una giornata particolare-ore 12), melodie autunnali e uggiose (Carla). False Memory Syndrome è un disco di pregio che rimette in moto la macchina La1919, con la speranza che i milanesi riescano ad emergere almeno un po’ dal sottobosco musicale in cui appaiono relegati da sempre. Lo meriterebbero davvero. (Luigi Cattaneo)

Fuzzy Trace Theory (Video)

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