Nati nel 1980 a Milano,
grazie all’impegno di Piero Chianura (basso e synth) e Luciano Margorani
(chitarra), La1919 è un progetto strumentale basato sulla composizione
istantanea. Sono stati tra i primi gruppi italiani a realizzare dischi
infarciti di ospiti in epoca pre-internet (scambiandosi nastri per posta) e
hanno al loro attivo sei dischi in studio e due live, oltre che vantare
collaborazioni con personaggi dell’area progressive e sperimentale come John
Oswald, Chris Cutler (Henry Cow), Franco Fabbri (Stormy Six) e Fabrizio Spera.
La musica dei La1919 è una fusione di generi che nel suo percorso ha raggiunto
una forma propria senza dubbio più fruibile di quanto non fossero i primi
lavori pubblicati. Questa nuova produzione, uscita per Artisti Del 900, prevede
l’entrata in scena del valoroso Federico Zanoni alla batteria, che va ad unirsi
ai già citati Chianura e Margorani. Questo in realtà non ha modificato il modus
operandi del gruppo, sempre più convinto del percorso improvvisativo e
strumentale libero da clichè. False
Memory Syndrome non fa dunque eccezione e si muove su coordinate sicure in
cui è possibile incontrare passaggi oscuri e tortuosi, melodici e vibranti. È
un fluire di suoni e trovate piuttosto interessanti e a volte di difficile
catalogazione, in un percorso dove le idee si sviluppano in modo armonioso e
brillante. L’iniziale Fuzzy Trace Theory è
una dichiarazione d’intenti. Il sound settantiano si dipana attraverso un
groove ritmico imprevedibile e a spunti chitarristici di rilievo, con un mood
psych sottolineato dall’ottimo interplay tra le parti. Spezie psichedeliche che
aumentano in Marion Crane, con
Margorani dispensatore di elementi ora più grevi ora più suadenti e una sezione
ritmica che non perde un colpo e accentua le piccole sensazioni che si
percepiscono lungo un tragitto infarcito di pulsioni tipiche dei ’70. In Uncle Dog Margorani arriva ad utilizzare
una parte di Squarer for Maud dei
National Health, in quello che è uno degli episodi maggiormente prog tra quelli
proposti. In Falsi Incidenti troviamo
alcuni degli elementi più cari ai La1919: ritmiche intricate, frangenti
chitarristici di grande effetto, parti di Rock In Opposition, il tutto suonato
con espressività e dinamismo. Torna la psichedelia in Progetti di grandi città con terrazze, con il trio davvero in stato
di grazia (Margorani in testa). Il lato B è dominato da una sorta di suite
divisa in cinque sezioni che si fa apprezzare per un flusso da jam band,
inarrestabile e costruito con una certa padronanza. Cambi di tempo improvvisi e
avanguardia (Hawaii 5.0), rumorismo
psicotico (Il sogno di FF), dark wave
(Una giornata particolare-ore 18),
giochi armonici memori della lezione dei King Crimson (Una giornata particolare-ore 12), melodie autunnali e uggiose (Carla). False Memory Syndrome è un disco di pregio che rimette in moto la
macchina La1919, con la speranza che i milanesi riescano ad emergere almeno un
po’ dal sottobosco musicale in cui appaiono relegati da sempre. Lo
meriterebbero davvero. (Luigi Cattaneo)
Fuzzy Trace Theory (Video)
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