Da Chianciano arrivano
i Bad Mexican (ex Valkyrian), stravagante terzetto formato da Tommaso Dringoli
(chitarra, voce, percussioni e monotron), Filippo Ferrari (basso e voce) e
Matteo Salutari (batteria) che arriva all’esordio per la Lizard di Loris
Furlan. E non poteva essere altrimenti vista la particolarità della proposta,
in bilico tra avanguardia elettronica, tecnicismi tipici del metal, crossover e
psichedelia! La band si muove lungo queste coordinate, non sempre in maniera
sicura ma sicuramente con un grande spirito di iniziativa e un certo coraggio. Dopo
lo straniante intro A Melody soft and
Lazy, la band colpisce subito con Inches.
Inizio fulminante dai tratti hard, parte centrale (forse eccessivamente lunga)
ostica, che ricorda in parte i N.A.D.M.A. di Uno zingaro di Atlante con un fiore a New York e gli Anatrofobia di
Tesa Musica Marginale, risultando
provocatoria, poco propensa alla comunicazione e figlia di una certa musica
concreta, per poi lasciare spazio ad un finale notevole in cui i toscani convogliano
trame vicine ai mai troppo celebrati Dog Fashion Disco, con Dringoli diviso tra
riff infuocati e parti vocali ispirate e una sezione ritmica scoppiettante. Mi
ha poco convinto invece Miles, 11
minuti di sperimentazione tra suoni e rumori che alla lunga divengono poco
digeribili. La breve Steps,
incentrata sul basso di Ferrari e la ficcante chitarra di Dringoli, ci conduce
ad uno degli episodi migliori, Dirty
Sanchez, psicotico trip d’assalto crossover, arricchito dalla presenza
della tromba di Manuel Mazzetti in odore di Messico, per un melting pot davvero
ben riuscito. Ottima anche la seguente (z’opho’phia’a),
episodio in cui la psichedelia e una forte dose di ipnotismo esplodono in
distorsioni rock di notevole impatto e decisamente trascinanti. Carosello è puro rumorismo e serve per
introdurre il finale di Lucifer Rising on
Ciudad Juarez, spettrale danza ipnotica piena di percussioni e sospiri
dannati, un pezzo che starebbe bene anche in un album dei Death SS di Steve
Sylvester. This is the first attempt of a
band called The Bad Mexican è un lavoro altalenante ma estremamente
affascinante che lascia sperare in un secondo capitolo maggiormente messo a
fuoco e magari levigato di alcune ingenuità qui presenti. (Luigi Cattaneo)
Dirty Sanchez (Official Video)
Nessun commento:
Posta un commento