Arrivano al decimo
album in studio i trentini Runaway Totem (Roberto Gottardi alla chitarra
acustica e all’elettronica, Raffaello Regoli alla voce, Giuseppe Buttiglione al
basso fretless e Germano Morghen alla batteria) ed iniziano una nuova avventura
denominata Spiragli dall’infinito, di cui questo Affreschi e Meditazione è il primo frammento. L’iniziale jazz rock
solenne di Stupa (La mente risvegliata) mostra tutte le
qualità del fraseggio all’acustica di Gottardi, elementi su cui si appoggia
tutto il pezzo, sovente sostenuto da un corposo giro di basso di Buttiglione e
dal percussivismo world di Morghen. Passato
e presente parte con un basso ipnotico e una trama acustica di Gottardi, mentre
un mantra elettronico che funge quasi da chorus lascia intravedere qualche
buona vibrazione melodica, pur se rimane probabilmente un episodio minore
all’interno dell’album. Tat (L’albero cosmico), unico cantato da
Raffaello Regoli su un testo tratto da un frammento del quindicesimo capitolo
della Bhagavadgītā (testo
tra i più amati dagli induisti) viene infarcito di diplofonie stratosiane e di
tratteggi oscuri, arcaici, carichi di misteriose suggestioni zeuhl. La città rosa (Jaipur) ha una struttura più vicina al jazz rock, davvero
interessante anche nelle parti più etniche (tra Area e Aktuala). Ganesha Puja ha una componente elettronica
e un’atmosfera di jazz da camera che risulta indubbiamente piacevole ma forse
una minor prolissità avrebbe giovato al brano. Inno a Surya vibra con un inizio free coperto da pulsioni tribal e
da un elettronica aleatoria e cosmica, sino all’esplosione di un chorus
trainato da Gottardi e ripetuto più volte lungo i quasi tredici minuti della
traccia. Affreschi e Meditazione è
l’inizio di un nuovo percorso che siamo certi riserverà ancora tante sorprese
ai fan dei Runaway Totem. (Luigi Cattaneo)
Tat (L'albero Cosmico)
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