martedì 5 maggio 2015

SAINT JUST AGAIN, Prog Explosion (2011)


Ennesimo ritorno in scena per una delle cult band del progressive italiano, quei Saint Just guidati da Jenny Sorrenti, sorella del più noto Alan, che con due album all’attivo (il primo omonimo del 1973 e La casa del lago del 1974) entrarono di diritto nel novero di gruppi che hanno segnato la stagione prog e psichedelica italiana. Ad accompagnare la vocalist partenopea ci hanno pensato con ottimi risultati il compianto Marcello Vento alla batteria, Elio Cassarà alla chitarra elettrica, Vittorio Pepe al basso, Ernesto Vitolo all’organo Hammond, al pianoforte e ai synth, oltre al grande e scomparso Francesco di Giacomo del Banco del Mutuo Soccorso presente nella traccia che dà il nome all’album. Che si tratti di un ritorno al progressive dopo una serie di album solisti dal sapore sperimentale e folk lo si capisce da subito. L’iniziale doppietta Il cercatore e Depressione cosciente lasciano trapelare come l’amore per certe sonorità in Jenny non sia mai sparito del tutto e ci si lascia ammaliare con piacere, senza remore alcuna. La Sorrenti dimostra di non aver perso lo smalto vocale di un tempo e la band la segue pescando sonorità ora più jazz ora più psichedeliche, sino a giungere a fughe decisamente articolate e progressive in cui emerge la bravura di Cassarà (già con gli Arti e Mestieri) e il tocco vellutato di Vitolo (musicista dal curriculum infinito…). E che dire dei vocalizzi ancora affascinanti e carichi di pathos della cantante napoletana? Si intrecciano storie già scritte ma ricche di buone vibrazioni che incrociano la canzone napoletana con la psichedelia, il jazz con il rock e proprio Depressione cosciente ne è l’esempio forse più lampante. Ai bordi invece ha un suono che ci rimanda direttamente al folk, altra grande passione della Sorrenti, con tanto di Hammond in prima fila e un bel solo di Cassarà su cui è possibile notare anche il notevole lavoro ritmico della coppia Vento-Pepe. Ma anche qui ci sono rimandi al progressive, soprattutto nell’uso delle tastiere e al jazz rock, giusto per non farsi mancare nulla! Decisamente più vicina al progressive è Giganti, brano fresco e dinamico, quasi interamente strumentale in cui tutto il gruppo può dare sfogo alle proprie fantasie, su tutti ancora una volta Cassarà, davvero espressivo nel suo modo di suonare. La title-track vede la partecipazione del mostro sacro Francesco di Giacomo, che intreccia la sua voce con quella della vocalist, per un risultato spiazzante e sorprendente. Questa reunion, come le tante avvenute negli ultimi anni, mette in luce come le vecchie band possano ancora dare tanto al movimento progressive italiano, soprattutto se le idee che si hanno sono di tale portata. L’augurio è che Jenny abbia la voglia di continuare su questa strada e di portare avanti contemporaneamente anche il suo discorso solista che ha una valenza tutt’altro che secondaria. (Luigi Cattaneo)

Il Cercatore (Video)

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