Arriva da Bologna
questo progetto di Luca Stanzani, ben improntato sulla sua passione per l’hard
rock di Bon Jovi, Dokken, Van Halen, Def Leppard, Hardcore Superstar e Deep
Purple, anche se l’amore per i ’70 emerge meno lungo le tracce di Wild life. L’impianto street rock è
evidente, la matrice hard forte ma sempre ispirata melodicamente, così come
appare scolpita l’influenza del rock a stelle e strisce e una certa capacità di
creare anthems tipicamente adatti ai live. Le composizioni sono piene di groove
e molto catchy, di grande impatto, dinamiche e surrogate da ottime idee, sempre
facilmente memorizzabili e con dei chorus immediati. Il sound riesce ad essere
attuale pur avendo uno sguardo sull’hard degli ’80 e ’90, con Luca, aka John
Dallas, vero protagonista con la sua voce particolare e giunta dopo tanta
esperienza a giusta maturazione. L’album è esempio lampante della vivacità del
bolognese, di come la volontà e l’attitudine possano portare a certi risultati,
di come si possa parlare di rock anche in Italia, seppur traendo spunto da
leggende americane. Poco più di 30 minuti in cui si sviluppano momenti easy
listening, suadenti, ricchi di pathos e accarezzati dal passo tipico dell’hard
rock, un’aggressività tenuta sempre a freno a favore di sprazzi melodici di
grande suggestione. Difficile trovare un brano meno interessante, tutti
risultano essere ficcanti e piuttosto incisivi, anche le ballate dal sapore
folk, aspetto che potrebbe essere meglio sviluppato in futuro. Opera prima di
buonissimo livello, realmente sentita nello spirito di un musicista a suo agio
soprattutto on the road. (Luigi Cattaneo)
Wild life (Video)
Nessun commento:
Posta un commento