venerdì 18 dicembre 2015

YAGULL, Kai (2015)


Il ritorno dei Yagull coincide con il passaggio alla Moonjune di Leonardo Pavkovic e questo nuovo Kai non fa altro che evolvere il sound del progetto ideato da Sasha Markovic (chitarra, basso e percussioni). Ad accompagnare Sasha troviamo Kana Kamitsubo (piano), più una serie di ospiti che colorano un album diviso tra classica contemporanea, musica da camera, post, jazz e spirito da soundtrack. Il risultato è estremamente affascinante, un pieno di elementi che diversificano i vari brani in maniera leggera ma decisa, una spinta dinamica che completa l’interplay tra chitarra e piano. Il clima è volutamente pacato e malinconico e si apre a nuove soluzioni soprattutto quando intervengono i tanti special guest coinvolti, che allargano gli orizzonti espressivi degli Yagull (più ampi rispetto al precedente Films). Il duo ha considerevoli doti di scrittura, molto raffinate e capaci di toccare con facilità un pathos estremo, oltre che capacità tecniche indubbie che si denotano lungo tutto l’album. L’iniziale North è il biglietto da visita ideale per comprendere la potenza lirica dei due musicisti, mentre la seguente Dark è più strutturata, grazie anche all’apporto di Wen Chang al violino e Yoshiki Yamada al contrabbasso. In Blossom fa la sua comparsa un altro elemento di casa Moonjune, il guitar hero indonesiano Dewa Budjana, che aggiunge un pizzico di fusion alla traccia insieme al tocco di Yamada. A metà album gli Yagull piazzano due cover che non ti aspetti, Wishing well dei Free e Burn dei Deep Purple. Nella prima spiccano Chang e il solo di chitarra di Antony Mullin, nella seconda il dolce clarinetto di Gabriel Nat. Sound of M è irrobustita dalla presenza ritmica della coppia formata da Yamada e Marko Djordjevic (batteria), a cui va aggiunta la piacevole vena dell’armonicista Jackson Kincheloe, mentre la breve Z-Parrow è un piccolo gioiellino rinforzato dal flauto di Lori Reddy. Ultima citazione per l’ottima Omniprism in cui compare la chitarra del bravissimo Beledo che duetta con il violino di Chang e il flauto della Reddy. Con Kai gli Yagull hanno firmato un disco di pregevole fattura, da ascoltare con dedizione e pazienza, assaporandolo nota per nota, immagine per immagine. (Luigi Cattaneo)

Heiwa (Video)

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