Esordio assoluto per i
romani Sailing to nowhere, band di power prog melodico e dai tratti dark
accostabili ai primi Angra, ai Nightwish e agli Eldritch. Una proposta molto in
voga soprattutto verso la fine degli anni ’90 ma che ha ottimi riscontri ancora
oggi, soprattutto quando la qualità è più che discreta come in questo To the unknown. Interessante l’uso delle
due voci (Veronica Bultrini e Marco Palazzi), la freschezza melodica della
doppia chitarra (Andrea Lanzillo e Luca Giuliani), l’utilizzo di ritmiche
potenti che quando sfociano nel power metal risultano però meno riuscite e più
convenzionali (Giovanni Noè alla batteria e Carlo Cruciani al basso) e i
tappeti sinfonici delle tastiere (Livia Capozzi). Tutto è piuttosto easy
listening, di facile lettura, con la band che privilegia un approccio forma
canzone all’interno di strutture di matrice hard, con chorus ficcanti e un
certo dinamismo compositivo. Gli episodi di stampo neoclassico non mancano,
pregni di epicità e momenti molto sentiti in cui le tastiere diventano
essenziali nel creare le giuste atmosfere ed enfatizzare ulteriormente un sound
già magniloquente di suo. La ricerca di sprazzi solenni e altisonanti è una
delle caratteristiche dominanti e forse anche quella meglio sviluppata, pur se
è bene dirlo dentro un percorso che ha canoni ben stabiliti. Il disco è quindi
estremamente piacevole, in special modo per chi non ama passaggi troppo
articolati o cervellotici e preferisce una proposta più diretta in cui la
matrice progressive si avverte ma non è mai preponderante. Da segnalare infine
le presenze importanti di special guest come Terence Holler (Eldritch) e David
Folchitto (Stormlord, Prophilax) nella ballata elettrica Strange dimension che in qualche modo suggellano un album
apprezzabile e di buon impatto. (Luigi Cattaneo)
Fallen Angel (Video)
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