Capvto è l’alter ego
elettronico di Valeria Caputo, compositrice eclettica che aveva esordito nel
2013 con Migratory birds. Da sempre
appassionata di nuove tecnologie al servizio di generi diversi tra loro, arriva
a conseguire il diploma di tecnico per le arti digitali nel 2001 e quello al
conservatorio di Bologna in musica elettronica nel 2011. Il nuovo Supernova è un album intriso di trip
pop, alternative rock ed elettronica e si avvale di musicisti in grado di dare
corpo all’immaginazione dell’autrice, tra cui mi preme sottolineare il lavoro
di Stefania Caputo e Tiziano Raspadori ai sax, Silvia Wakte alla chitarra e
Franco Naddei ai synth. Supernova in
realtà prende forma già durante le registrazioni del primo disco, con loop e
frammenti creati per Migratory birds
e utilizzati in questo come back. Energico e brillante nei suoni, si distingue
per un atteggiamento pop che vira su colori dark (gli episodi meglio riusciti)
ma anche su ritmiche ballabili (un po’ scontate nei risultati) e sussurri folk
(una strada interessante). Forma canzone e sperimentalismo tentano di andare a
braccetto con risultati non sempre all’altezza e rimane la sensazione di
trovarsi dinnanzi ad un’autrice che ha ancora margini di miglioramento vista la
sua capacità di incuriosire in più frangenti l’ascoltatore. Blooming apre le danze con un sospiro
elettropop delicato che forse poteva essere meglio articolato, elemento che
ritroviamo in Blindfolded, pezzo dark
raffinato, potente e dall’andatura più contorta, che mostra di quali doti di
scrittura sia in possesso la Caputo. Si torna ad una forma maggiormente legata
al pop con la piacevole Flower girl,
prima della strumentale The ocean in the
sky, traccia molto coinvolgente che mi ha ricordato alcune pagine di Brian
Eno e del nostro Franco Battiato. La lunga title track sale d’intensità con il
passare dei minuti, mostrando le varie anime di Valeria, mentre è un bel trip Scrambled eggs, uno dei pezzi meglio
concepiti tra i presenti. Living in a
cloud è il lato più lieve e malinconico della musica di Capvto, che poi
alza il ritmo con Looser e prova la
via della pura sperimentazione in The
river, episodio che però soffre dell’eccessiva prolissità (oltre 15 minuti
che offrono poche variazioni sul tema). Chiude il remix di It’s wrong, che non aggiunge nulla di significativo al platter.
L’album ha alcune idee folgoranti ma anche qualche caduta di tono che inficia
in parte una prova che probabilmente sarebbe potuta essere anche superiore. Supernova resta comunque un disco
gradevole e conferma Valeria Caputo come un’artista da seguire con cura. (Luigi
Cattaneo)
Blooming (Video)
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