sabato 11 giugno 2016

LA BOTTEGA DEL TEMPO A VAPORE, Il guerriero errante (2016)


Con un monicker che rimanda inevitabilmente a nomi storici come Quella Vecchia Locanda o Acqua Fragile, i La Bottega del Tempo a Vapore esordiscono con questo Il guerriero errante sotto l’egida della sempre feconda Minotauro Records. I sette (Alessandro Zeoli alla chitarra, Alfredo Martinelli autore dei testi e del racconto, Angelo D’Amelio alle tastiere e al sax, Angelo Santo alla voce, Gabriele Beatrice alla batteria, Giovanni Santamaria alla chitarra e Giuseppe Barbato al basso), pur essendo piuttosto giovani mostrano amore e dedizione per un genere nato più di 40 anni fa ma che ha ancora un discreto fascino sulle nuove generazioni o almeno su quelli non assuefatti dagli inguardabili talent dell’ultima ora. Doti tecniche e compositive vanno di pari passo e nella giusta direzione, con i beneventini memori della lezione di Banco del Mutuo Soccorso, Premiata Forneria Marconi e Le Orme ma consapevoli che sotto i ponti del prog di acqua ne è passata davvero tanta e ha tracimato, che piaccia o no, verso il prog metal dei Dream Theater e dei più recenti e quotati Haken. Citazioni poste nel mezzo, tra una fuga Yes style e un turbinio strumentale che prova a pensare alla grandezza strutturale dei maestri Gentle Giant e che sorreggono un concept a tema cavalleresco dai chiari toni epici, capace di risultare più interessante del previsto e con il sound che segue la narrazione e si divide tra momenti melodici, parti hard e atmosfere bucoliche che fanno dell’opera un debut sicuramente riuscito. Overture introduce Fumo d’anime, classica prog song che ha il pregio di mettere in mostra un gruppo con delle indubbie qualità corali, aspetto che non viene meno in Ordine e follia, uno dei migliori pezzi presenti. Arabeschi sentieri è un ricco esempio delle tante influenze che animano la musica della Bottega, così come Mendicanti luridi presenta un lavoro d’insieme che pare uno dei punti di forza del gruppo. Bellissime le parti di sax in Eterea fusione (che mi hanno ricordato qualcosa dei Delirium più progressivi), mentre decisamente più heavy è l’ottima Urlanti demoni, momento topico della storia, prima di Vita sospesa e Ombra di falce, una bella doppietta che conferma tutte le caratteristiche sin qui emerse. Finale è l’outro che chiude un esordio di valore e che rappresenta un bel punto di partenza per i ragazzi di Benevento. (Luigi Cattaneo)

Ordine e follia (Video)

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