lunedì 13 giugno 2016

PAOLO SIANI, Una Nuova Idea di progressive

Paolo Siani ha iniziato la sua carriera sin da giovanissimo, all’interno di un circuito musicale, quello genovese, ricco di imput e di musicisti che di lì a poco avrebbero firmato pagine davvero importanti del rock italiano degli anni ’70 e non solo. E proprio nella cosiddetta Genova Beat dei ’60 nascono i Plep di cui faceva parte proprio Siani con Enrico Casagni. L’arrivo in formazione di Giorgio Usai come cantante e tastierista porta dapprima ad un cambio di nome in J.Plep e alla pubblicazione di un singolo nel 1969, L’anima del mondo. L’anno seguente arriva la svolta per la band ligure. Insieme ai 3 componenti storici entrano in formazione due validi chitarristi, Marco Zoccheddu e Claudio Ghiglino. La novità è dietro l’angolo. Dapprima la trasformazione in Nuova Idea e poi la musica che, influenzata dal rock anglosassone, diventa sperimentale e trasgressiva. Inizia la stagione dei concerti, la band si fa trovare da subito pronta e arriva la pubblicazione di un singolo dal sapore innovativo come Pitea, un uomo contro l’infinito. Il successo non tardò ad arrivare e nel 1971 la Nuova Idea partecipa al festival di Viareggio dove presenta un brano di 20 minuti figlio della nascente musica progressiva che sta contagiando anche l’Italia, Come Come Come, che viene poi riproposto nello stesso anno all’interno del primo disco In the beginning. L’album pur essendo ancora acerbo mostrava già quelli che potevano essere gli sviluppi futuri, soprattutto per merito di questo torrenziale brano dalle sfumature psichedeliche che si contrapponeva alle restanti composizioni decisamente meno ricercate. Grazie ad un intensa attività live la band viene accolta sempre meglio dal pubblico e nel 1972 pubblica Mr. E Jones, che vede la fuoriuscita di Zoccheddu a favore di Antonello Gabelli dei Corvi. L’album, un concept sulla giornata di un uomo qualunque, si presenta più omogeneo e ricalca quelle che erano le prerogative tanto in voga ad inizio decennio, richiamando alla mente altri grandi gruppi come New Trolls e PFM. Si tratta di un disco più fluido e continuo rispetto al precedente, un passo avanti verso il disco della maturità che arriverà l’anno seguente, nel 1973, ossia Clowns. Ancora un rimpasto di formazione porta Ricky Belloni a sostituire Antonello Gabelli e la novità si fa subito sentire. Un album pieno di idee, compatto, articolato. Il merito ovviamente non è solo di Belloni, che comunque risulta fondamentale per il suo modo granitico di suonare la chitarra e per la sua voce a dir poco graffiante, ma di tutta la band che appare finalmente coesa. In Clowns troviamo un po’ di tutto: psichedelia, spunti jazz rock, progressive, hard rock. Il risultato finale è un disco ricco di pregevoli spunti, equilibrato nel suo incedere melodico ma di grande impatto, ricco di variazioni e di parti strumentali avvolgenti. Purtroppo sarà anche l’ultimo capitolo a nome Nuova Idea. La fine del gruppo porta Siani e Belloni a formare i Track e a pubblicare Track Rock nel 1974 insieme a Guido Guglielminetti in una sorta di sentito omaggio al rock’n’roll. Successivamente Siani incide con Equipe 84 e Opus Avantra, segno dell’apprezzamento riscosso dal musicista in quegli anni di contaminazione. Ma la musica a metà anni ’70 inizia a cambiare e così anche l’interesse e la curiosità per queste band e quindi Siani abbandona come tanti altri suoi colleghi quel mondo sonoro che in Italia aveva contribuito a creare e si trasferisce a Brescia dove decide di occuparsi di tutt’altro salvo poi ritornare nel 1994 con Chrysalis, uno spettacolo multimediale dal sapore elettronico. Ma, come si sa, il primo amore non si scorda mai e anche grazie ad un rinnovato interesse verso il progressive da parte di appassionati e addetti ai lavori Siani inizia a lavorare nuovamente ad un disco rock che sia ideale proseguimento di quella che è stata una stagione irripetibile per la musica italiana ma che contemporaneamente riesca a guardare in modo moderno alla situazione attuale.
Nasce quindi Castles, wings, stories and dreams a nome Paolo Siani and friends feat. Nuova Idea, un disco corale a cui partecipano compagni musicali vecchi e nuovi come Ricky Belloni, Giorgio Usai, Mauro Pagani, Marco Zoccheddu, Joe Vescovi, Roberto Tiranti giusto per citarne qualcuno e che caratterizzano l’album uscito ad inizio 2011 per l’etichetta genovese Black Widow, una delle più attente nel rilanciare certi tipi di suoni e sempre pronta nel proporre musica di qualità come in questo caso. “Ho ricominciato a scrivere, dapprima con risultati orrendi, lo devo ammettere. Io credo che la musica non sia un dono divino ma un esercizio quotidiano che va coltivato. Piano piano qualcosa ha iniziato a funzionare, qualche riff, qualche groove dalla forma piacevole e ho fatto una prima parte di lavoro dove ho scritto parole, musica e arrangiamento. La gestione è stata abbastanza semplice. Ho telefonato agli amici di qualche anno fa che, anche se sorpresi, hanno risposto positivamente. Abbiamo lavorato al disco via computer … Io mandavo le parti che avevo fatto tramite Internet e loro mi inviavano il file completo con il loro contributo. Qualcuno ci ha messo anche 6 mesi! La cosa fantastica è stata trovare una vicinanza e un affiatamento che ha dell’incredibile, come se fossimo stati in sala prove per settimane!” Ciò che ne scaturisce è un prodotto dalle varie anime, capace di coniugare il progressive con l’hard, il jazz con l’elettronica, in cui i suoni e le sue sfumature nascono da una maturità che forse non si aveva a vent’anni e che riesce ad avere uno sguardo sul passato glorioso del genere ma con un’attitudine moderna. “Anche se sono passati tanti anni e ho un’età diversa non sono un nostalgico e trovo abbastanza patetico quando uomini della mia età ripropongono sé stessi come erano più di 30 anni fa. Penso non sia sempre necessario. Ho preferito fare cose inedite senza compiacimento ma anche senza negare le sonorità che mi appartengono. Credo sia venuto fuori un disco di oggi.” E difatti non si può parlare di una reunion della Nuova Idea, quanto più di un nucleo allargato di musicisti che hanno partecipato attivamente alla creazione dell’opera, guidati da Siani, maestro cerimoniere e capitano di questo ensemble.
La Nuova Idea è stata al centro anche di un curioso caso, un piccolo mistero che per anni è rimasto irrisolto e ha appassionato i feticisti della materia. Difatti dietro le sigle Psycheground Group e Underground Set (nel primo caso è possibile procurarsi la recente ristampa della BTF dell’omonimo lavoro del 1971) si celavano proprio i liguri! Psycheground Group era semplicemente il frutto di session tra i musicisti della band nello studio romano di Gianfranco Reverberi che servivano per tastare i mezzi tecnici dello stesso, dove furono poi aggiunte delle parti create da Reverberi al piano e al vibrafono. Underground Set invece non vedeva impegnati i musicisti tutti insieme ma secondo le esigenze di Reverberi che aveva già parti pronte da essere incise (due lp registrati). “Questi dischi li abbiamo registrati tra La mia scelta dei J.Plep e Pitea, un uomo contro l’infinito dei Nuova Idea. Del disco a nome The Underground Set ero a conoscenza, di quello dei The Psycheground Group non sapevo nulla. Non sono stati pubblicizzati all’uscita perché eravamo già impegnati contrattualmente come Nuova Idea e gli album erano destinati alla musica di sottofondo per pubblicità e colonne sonore. Quindi si cercava di avere costi minimi ma massimo rendimento editoriale, tranne che per noi! Sai a quel tempo le session e il lavoro di studio ci servivano per guadagnare qualcosa e per fare esperienza che, nonostante lo “sfruttamento”, ci ha giovato molto in seguito, nella realizzazione autonoma dei dischi successivi … ”
Arriviamo al presente e all’uscita fresca di giorni (sempre per Black Widow) di Faces with no traces, con il singolo Three things presentato qualche settimana prima che si allontana dalle sonorità tipiche del prog e che fa ben sperare per un lavoro che è stato curato da Paolo insieme ad alcuni vecchi amici della Nuova Idea negli ultimi 2 anni.

 

1 commento:

  1. #PaoloSiani #NuovaIdea #Malaproduction87 https://www.facebook.com/malaproduction87/videos/1032381440155444/

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