Debutto per Daniele
Vettori (chitarra) e The Brilliant Corners (Claudio Giovagnoli al sax, Nicola
Cellai alla tromba e al flicorno, Gianni Pantaleo al piano e ai synth, Andrea
De Donato al basso e al contrabbasso e Giuseppe Bonanno alla batteria),
sestetto che firma con 15 Steps un
platter pieno di grazia ed eleganza, intriso di raffinato jazz proprio come uno
dei capolavori di Thelonious Monk, quel Brilliant
corners del lontano 1957, che qui condivide col progetto dei toscani la
voglia di proporre brani originali e un bel interplay tra i fiati (anche se sul
lavoro di Monk era tra i sax di Ernie Henry e Sonny Rollins e non era presente
la tromba). Gli ascolti dei grandi del passato vengono fuori in un album
suggestivo, capace di toccare punte vibranti in odore di jazz rock ma anche
atmosferiche parti fusion mirabilmente intrise di melodia. I dieci brani non
hanno particolari cali (nemmeno quando si stacca l’elettricità, come nei due
episodi conclusivi nati da una session acustica), risultano tutti piuttosto
dinamici e gradevoli, pregni di complessità ritmiche e soli ispirati. La band non
è alla ricerca di motivi innovativi e mantiene ben salde le radici della
tradizione, sviluppando un suono pieno e non privo di virtuosismi, con temi
sostenuti e curati sotto ogni punto di vista. Filologicamente inattaccabili,
anche grazie ad una prova corale matura, il gruppo dà l’impressione di poter
essere ancora più convincente in sede live, forse per via di una certa
flessibilità che si evince tra le pieghe del disco. Pur avendo a che fare con
composizioni di non semplice esecuzione si respira un’aria leggera, briosa, per
via di una certa fluidità di fraseggio e di interplay che accompagna gli
interpreti. Energia e classe camminano appaiate e raccontano di un album di
ottimo livello, che mi sento di consigliare a tutti gli amanti del jazz. (Luigi
Cattaneo)
15 Steps (Full Album)
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