martedì 20 febbraio 2018

HESPERIA, Caesar-Roma Vol.1- (2017)


Sesto album per il solo project Hesperia, che con Caesar-Roma Vol.1- propone un concept sulla vita e sulle gesta di Giulio Cesare, un disco che ha il taglio della Rock Opera e che non disdegna interessanti atmosfere cinematografiche, complice l’argomento che ben si presta a certe dinamiche. L’heavy metal ottantiano è il background principale del progetto, con soluzioni a volte più attuali e marziane, a volte maggiormente vintage e accostabili anche al prog, con le liriche, divise tra italiano e latino (con tanto di pronuncia antica) che rivestono un ruolo non secondario nello svolgimento narrativo. Un percorso iniziato vent’anni fa dopo la dipartita dai black metallers Sulphuria (di quel periodo rimane qualche sfuriata blast beat non riuscitissima) e che si contamina di epic e folk metal, facendo trapelare una certa dose di ambizione, che non sempre trova riscontro nelle idee messe sul piatto. Il disco è comunque discretamente convincente per tutta la sua durata, complice uno studio della materia davvero inappuntabile che trova sfogo in un suono potente e oscuro e la passione dell’autore nel trattare l’argomento. Forse gli arrangiamenti non sempre esaltano le strutturate sezioni del platter, che potrebbe giovare di un approccio differente a questo fondamentale processo, seppure ho notato delle migliorie innegabili rispetto al recente passato. Gli spunti intelligenti d’altronde non mancano, basti ascoltare la gradevole Roma, in cui la voce di Hesperia (che ricorda qui quella di Piero Pelù) si scontra con quella di Ant (Frentrum, Orcrist) votata al black metal, la title track che si avvicina ai Rammstein o la conclusiva Ivlivs Caesar (Divvs Et Mythvs), introdotta da The ides of march degli Iron Maiden, band che pare essere uno dei riferimenti principali di Hesperia. È giusto inoltre sottolineare l’atmosfera gallo-celtica e l’utilizzo della crotta nella folkeggiante De bello gallico, quella misteriosamente egizia di Aegyptvs (Tema di Cleopatra), in cui il melodramma è reso efficacemente dal duetto tra il tenore Christian Bartolacci (Ibridoma, Scala Mercalli), la cui voce è stata registrata nella splendida Arena Sferisterio di Macerata e la soprano Aeretica (Amethista). Di buon livello anche la strumentale Britannia capta erit/Alea iacta est e la ballad Divini praesagii, pezzi dove probabilmente una produzione leggermente migliore sarebbe risultata importante per dare più sostanza ad un progetto curioso e che giunge con Caesar (Roma Vol.1) ad un capitolo spartiacque, che deve divenire un nuovo punto di partenza in vista dei prossimi episodi, in cui il marchigiano può giungere a definitiva maturità artistica e magari abbandonare l’underground che abita da due decenni. (Luigi Cattaneo)
 
Official Trailer Album 
 

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