Sesto album per il solo
project Hesperia, che con Caesar-Roma
Vol.1- propone un concept sulla vita e sulle gesta di Giulio Cesare, un
disco che ha il taglio della Rock Opera e che non disdegna interessanti
atmosfere cinematografiche, complice l’argomento che ben si presta a certe
dinamiche. L’heavy metal ottantiano è il background principale del progetto,
con soluzioni a volte più attuali e marziane, a volte maggiormente vintage e
accostabili anche al prog, con le liriche, divise tra italiano e latino (con
tanto di pronuncia antica) che rivestono un ruolo non secondario nello
svolgimento narrativo. Un percorso iniziato vent’anni fa dopo la dipartita dai
black metallers Sulphuria (di quel periodo rimane qualche sfuriata blast beat
non riuscitissima) e che si contamina di epic e folk metal, facendo trapelare
una certa dose di ambizione, che non sempre trova riscontro nelle idee messe
sul piatto. Il disco è comunque discretamente convincente per tutta la sua
durata, complice uno studio della materia davvero inappuntabile che trova sfogo
in un suono potente e oscuro e la passione dell’autore nel trattare l’argomento.
Forse gli arrangiamenti non sempre esaltano le strutturate sezioni del platter,
che potrebbe giovare di un approccio differente a questo fondamentale processo,
seppure ho notato delle migliorie innegabili rispetto al recente passato. Gli
spunti intelligenti d’altronde non mancano, basti ascoltare la gradevole Roma, in cui la voce di
Hesperia (che ricorda qui quella di Piero Pelù) si scontra con quella di Ant
(Frentrum, Orcrist) votata al black metal, la title track che si avvicina ai
Rammstein o la conclusiva Ivlivs Caesar
(Divvs Et Mythvs), introdotta da The
ides of march degli Iron Maiden, band che pare essere uno dei riferimenti
principali di Hesperia. È giusto inoltre sottolineare l’atmosfera gallo-celtica
e l’utilizzo della crotta nella folkeggiante De bello gallico, quella misteriosamente egizia di Aegyptvs (Tema di Cleopatra), in cui il
melodramma è reso efficacemente dal duetto tra il tenore Christian Bartolacci
(Ibridoma, Scala Mercalli), la cui voce è stata registrata nella splendida Arena
Sferisterio di Macerata e la soprano Aeretica (Amethista). Di buon livello
anche la strumentale Britannia capta
erit/Alea iacta est e la ballad Divini
praesagii, pezzi dove probabilmente una produzione leggermente migliore
sarebbe risultata importante per dare più sostanza ad un progetto curioso e che
giunge con Caesar (Roma Vol.1) ad un
capitolo spartiacque, che deve divenire un nuovo punto di partenza in vista dei
prossimi episodi, in cui il marchigiano può giungere a definitiva maturità
artistica e magari abbandonare l’underground che abita da due decenni. (Luigi
Cattaneo)
Official Trailer Album
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