sabato 3 febbraio 2018

ATHLANTIS, Metalmorphosis (2017)


Nati nel 2003 per volontà di Steve Vawamas (bassista già per Mastercastle, Ruxt, Bellatrix e Shadows of steel), gli Athlantis forgiano un sound intriso di power metal, rispettoso dei canoni estetici codificati prima da Halloween e Gamma Ray e poi conosciuti in tutto il mondo, Italia compresa (con alcuni esponenti di spicco come Labyrinth e Rhapsody of fire). L’attuale Metalmorphosis è in realtà un album del 2008 che non ha mai visto la luce ed è stato registrato e arrangiato nuovamente, una versione inedita a cui hanno partecipato Alessio Calandriello (voce dei La Coscienza di Zeno e Lucid Dream), Tommy Talamanca (chitarrista e tastierista dei Sadist) e Alessandro Bissa (batterista che ha militato nei Labyrinth e nei Vision Divine), oltre che ovviamente Vawamas. Il platter si apre con un ottimo trittico: l’iniziale Delian’s fool riporta indietro nel tempo, a fine anni ’90, quando il genere conobbe una grande esplosione in termini di qualità e popolarità (con un affollamento forse eccessivo), ricordando in parte il sound dello storico Return to heaven denied. Grande protagonista è Talamanca nella potente Battle of mind, mentre Wasted love si muove su coordinate tipicamente power. Curiosa Nightmare, il brano dove ci si allontana di più dalle caratteristiche sinora espresse, per via di un’aggressività non comune a cui partecipa con enfasi Trevor, voce degli straordinari Sadist. Devil’s temptation torna su binari maggiormente canonici, pur mantenendo una discreta carica supportata da tecnica e pathos. La buona ballata Angel of desire vede altri due ospiti, Stefano Galleano dei Ruxt alla chitarra e Laura Gioffrè alla voce, brava nel duettare con Calandriello. No fear to die oscilla tra parti sostenute e frangenti più controllati, mostrando le doti di scrittura dei liguri, prima che il power prog faccia capolino tra le note di Resurrection. La vera chiusura del platter è affidata ad una cover, Tragedy dei Bee Gees, che con la partecipazione di Roberto Tiranti (Labyrinth, New Trolls, Wonderworld) diviene un episodio power a tutti gli effetti e sigilla questo disco che sarebbe stato un peccato lasciare nel dimenticatoio. (Luigi Cattaneo)
 
Battle of mind (Video)
 

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