Dischi in cui le
protagoniste uniche sono le chitarre mi hanno indotto sempre un po’ di
curiosità mista alla voglia di scoprire se oltre il virtuosismo ci fosse la capacità
di comunicare qualcosa. Certo lo storico trio Di Meola, McLaughlin, De Lucia
insegna che ciò è possibile ma non mancano altri esempi lungimiranti come il
California Guitar Trio, El guitarrazo firmato
Salinas, Tomatito e Gonzales o ancora il Naxos Guitar Trio. L’ambito in cui si
muovono è chiaramente di pura estasi per gli amanti delle sei corde, un po’
meno per chi magari dalla musica cerca tutt’altro. Luca Brembilla, Jonathan
Locatelli e Marco Pasinetti si contraddistinguono per valenza tecnica ma anche
per gusto verso melodie gentili e sognanti. I virtuosismi dei tre sono sempre
congeniali alla loro visione musicale, fatta di un interplay ovviamente
costante in cui ritroviamo temi del blues, delicatezze folk e armonie che
giocano col pop sofisticato. Tutti i brani sono intensi e vivono di atmosfere
incantate, hanno tra i riferimenti non solo gli ensemble sopracitati ma anche
la scuola acustica italiana di autentici fenomeni come lo straordinario Beppe
Gambetta, facendo proprio come loro della cura al particolare un vero vanto
artistico. L’alternanza di parti solari con altre che paiono un tributo alla
nostalgia ha la costante della capacità espressiva del gruppo di essere
perennemente intenso e vellutato, doti che non vengono meno neanche quando si
confrontano con Asturias del maestro
catalano Isaac Albeniz in maniera encomiabile. Disco suggestivo e di grande
pathos. (Luigi Cattaneo)
Para ti (Video)
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