I greci Jaw Bones
(George Cobas alla voce, Jelly Nano e Bill alle chitarre, Mike Tzoumas al basso
e George Matsoukas alla batteria) sono un quintetto pressoché sconosciuto in
Italia che unisce umori grunge, potenza stoner e bordate heavy metal, un sound
in cui ritroviamo il mood di Palm Desert e in controluce passaggi psichedelici
che donano un tocco di melodia ad un album decisamente pesante. Wrongs on a right turn (uscito lo scorso
settembre per la Sliptrick Records) è quindi un disco contaminato pur
affondando le radici in certo stoner di matrice heavy e i diversi elementi che
si riescono ad estrapolare da un attento ascolto mostrano un ensemble
tecnicamente formato, che punta molto su groove e impatto e fa emergere con
disinvoltura un background solido. Communication
è il classico inizio di un album con certe coordinate e quindi non si
risparmia in quanto a forza e attitudine. Non che Disciple sia da meno e risulta greve e diretta, mentre con Ego tripper i greci decidono di virare
verso un grunge influenzato dagli Alice in Chains più energici e da quel Degradation Trip di Jerry Cantrell
(linee guida che emergono qua e là durante l’ascolto complessivo a dire il
vero). Don’t bring me down è un altro
buon momento di vigoroso stoner, così come Fear
è un deciso passaggio in territori heavy, materia che la band maneggia con una
certa destrezza e che qui viene sostenuta dall’ospitata di Androniki dei
Chaostar alla voce. La valida Sugar daddy
e la robusta The ride to nowhere,
anticipano Should know better (vicina
ai Clutch e ai Dusteroid) e soprattutto la lunga Song of the nightingale, che con i suoi intarsi psichedelici mette
in luce un lato interessante e che potrebbe essere maggiormente sviluppato in
futuro. Wrongs on a right turn è un
platter non per tutti, dall’approccio cupo e viscerale, non lascia spazio a
momenti ariosi o particolarmente suggestivi, con gli ellenici che hanno
preferito puntare su aggressività e impeto per buona parte della sua durata, risultando
comunque convincenti seppure a volte eccessivamente monocordi. (Luigi Cattaneo)
Sugar daddy (Video)
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