giovedì 19 aprile 2018

MONOLITHIC ELEPHANT, Monolithic Elephant (2017)


Arrivano all’esordio i Monolithic Elephant, trio milanese attivo dal 2014 e formato da Andrea Ravasi (chitarra e voce), Alessandro Riva (basso, synth e voce) e Santo Carone (batteria). Il suono del gruppo è decisamente viscerale, a tratti luciferino, si carica spesso di una cupezza che sa essere affascinante, una grazia sinistra che si manifesta lungo quasi 70 minuti grevi, forieri di una tensione elettrica che non lascia scampo. Il trio si muove come in una malsana jam, producendo trip acidi che profumano di mantra psichedelici sepolcrali, mentre fumose e fosche pulsioni stoner incontrano i lugubri dettami del doom, un vortice che rievoca plumbei fasti settantiani. Caratteristiche presenti sin dall’iniziale Moloch, un sabba oscuro in cui imperversano heavy e doom, una partenza satura che lascia poi spazio a The unbaptized and the virtuous pagans, una suite divisa in due parti a formare mezz’ora di grandissima musica, apice creativo intriso di psichedelia e capace di toccare tutti i lidi in cui si muove con sicurezza il gruppo. Potente e aggressiva Drawing minds, che in 9 minuti alterna stoner e fraseggi psych, per un risultato globale ancora convincente. Carnival of souls è un episodio più immediato, le trame hard induriscono la proposta, che si fa compatta e robusta, prima dell’epico e lungo finale di Spleen mountain’s giants, vintage, psichedelica e di grande impatto, perfetta conclusione di un disco di non facile assimilazione ma davvero di grande livello. (Luigi Cattaneo)
 
 
 

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