La Karma Conspiracy
propone questa nuova band di Benevento, gli Slow Nerve, un quartetto nato nel
2016 che oscilla tra psichedelia, post rock e dream pop, eseguito già con una
certa maturità visto che ci troviamo dinnanzi ad un debut. Difatti Flaminia Samperi
(synth, piano e voce), Antonio Ciaramella (chitarra), Giulio Izzo (basso e
voce) e Rocco Pedicini (batteria) idee ne hanno parecchie, forti di un
songwriting debitore di Radiohead, Bjork e Blonde Redhead, filtrati con la
voglia di osare di chi si sente libero di esprimere la propria arte. L’iniziale
Liquid glass è il biglietto da
visita, breve e scattante, introduce nel mondo dei campani e nel loro essere
trasversali, una caratteristica che ritroveremo lungo i dieci brani del
platter. Asia invece è un crossover
di dark, rock e psichedelia davvero di grande livello ma non è affatto
inferiore The mind is afraid,
notturna e misteriosa, manifesta il suo incedere greve e quasi solenne. Libellula conferma la sottile mesta
inquietudine generale attraverso l’uso accurato di alienanti synth e la
vocalità della Samperi, che si insinua tra le spirali di un dolente episodio
post. L’alternative rock fa capolino in Skat
ma sempre avvolto da una certa atmosfera dark, così come Virgin, ancora più aggressiva e tirata, si contraddistingue per
l’interplay vocale tra Flaminia e Izzo, che finisce per accentuare la verve
malinconica dell’ensemble. La breve Waiting
è un lieve intermezzo di synth che introduce Amber chain, brano dove ritroviamo Izzo al canto. Il finale ci riserva
la piacevole title track e soprattutto l’ottimo strumentale Dive, buonissima chiusura di un disco di
qualità e grande impatto emotivo. (Luigi Cattaneo)
Album Teaser
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