giovedì 26 aprile 2018

VISIONOIR, The waving flame of oblivion (2017)


Visionoir è l’alter ego musicale di Alessandro Sicur, un progetto che parte da lontano, che trova le sue radici nel 1998, quando il polistrumentista friulano incide insieme al chitarrista Mattia Pascolini il demo Through the inner gate. Dopo l’esperienza proprio con Pascolini nei Blind Mirror (è del 2001 Above the stars), Sicur rielabora il materiale raccolto negli ultimi 15 anni per pubblicare l’attuale The waving flame of oblivion. L’autore per questo debut sceglie di utilizzare le voci di alcuni poeti e pensatori del ‘900 (Artaud, Ezra Pound, Dylan Thomas, T.S. Eliot), che risultano molto evocative nel substrato strumentale progressivo dell’album, scritto, suonato e registrato dal solo Alessandro, che si è destreggiato con abilità alla chitarra, alle tastiere, al piano, al basso e alla batteria elettronica. Il background heavy sposa le intuizioni prog del songwriting, che ben si palesano nelle intricate e suggestive The hollow men e The discouraging doctrine of chances, brani sorretti da riff di chitarra calibrati e potenti, un vero marchio di fabbrica del modus operandi targato Visionoir. Soprattutto la prima appare come una delle più significative del disco, esemplificativa di uno stile che ingloba prog, metal, atmosfera goth e fruibilità. Anche quando emergono i synth come in Shadowplay o nell’iniziale Distant karma, il sound rimane ancorato all’hard prog, con riferimenti ai Goblin ma anche alle oscurità di Katatonia e Tiamat. Un certo mood dark accompagna anche Godspeed Radio Galaxy, che definire una bonus track, come indicato nell’album, è molto riduttivo vista la qualità della composizione. La drammatica ma vigorosa Electro-Choc conferma l’attitudine dell’autore a creare in piena libertà, così come molto interessanti risultano 7ven, un prog metal complesso e raffinato, Coldwaves, dominata da un raffinato lavoro sulle tastiere e A few more steps, delicata e introspettiva. The waving flame of oblivion rappresenta la chiusura di un cerchio, un racconto iniziato due decadi fa e che finalmente vede la luce, un percorso lungo e tortuoso che merita di essere portato avanti con ambizione e continuità. (Luigi Cattaneo)
 
The discouraging doctrine of chances (Video)
 

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