domenica 1 aprile 2018

SILENZIO PROFONDO, Silenzio Profondo (2017)


Nati a Quistello (Mantova), i Silenzio Profondo partono come cover band di Iron Maiden, Metallica e Deep Purple (influenze ancora oggi presenti) ma ben presto iniziano a comporre materiale inedito che verrà inciso nel demo Iniziando a sperare (rigorosamente in italiano). Dopo Alias del 2009 il gruppo tenta la carta della lingua inglese con Earthquake (2011), prima di un periodo poco positivo che ha visto addirittura la tragica scomparsa del chitarrista Matteo Fiaccadori. Questo disco omonimo, ambizioso e maturo, vede la line up composta da Maurizio Serafini alla voce, Gianluca Molinari alla chitarra, il già citato Matteo Fiaccadori alla chitarra (sostituito da Manuel Rizzolo), Tommaso Bianconi al basso e Alessandro Davolio alla batteria, nella speranza che questa possa essere finalmente quella definitiva. L’ottima Andromeda Relix di Gianni Della Cioppa è sempre in prima linea nel dare spazio a gruppi italiani di valore e anche i Silenzio Profondo non fanno eccezione, andando a rinforzare quella carrellata di gruppi storici dell’heavy nostrano come Sabotage, Strana Officina e Vanadium, scontrandosi inoltre con le difficoltà di essere credibili utilizzando la lingua italiana, un aspetto da non sottovalutare visto il poco utilizzo della madrelingua all’interno della comunità metal. Il solco è tracciato da subito, dall’iniziale Senzanima, grintosa ma parecchio melodica e fluente, così come A stretto contatto profuma di heavy ottantiano, colmo di strofe aggressive e un chorus ficcante sin da subito. Irruenta e aggressiva la successiva Terzo millennio, mentre Fragile mostra il lato più intimo dei mantovani e un crescendo da applausi, l’esatto contrario della festosa Jack Daniel’s, lode e omaggio al celebre whiskey americano e cavallo di battaglia in sede live. Torna su territori smaccatamente metal Fuga dalla morte e non è da meno Donna senza testa, che mostra reminiscenze thrash. Il lungo finale epicheggiante di Silenzio Profondo è la grandiosa conclusione di un disco con tante idee, che si manifestano grazie ad un songwriting che punta dritto a rispolverare la tradizione dell’heavy ottantiano e il sogno di portare avanti il metal tricolore. (Luigi Cattaneo)
 
A stretto contatto (Official Video)
 

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