La corsa è il secondo album targato Hyena Ridens, ma è
anche il filo conduttore del lavoro, un’idea di concepire l’esistenza che viene
insegnata sin da piccoli, un indaffararsi quotidiano che è errore costante e di
cui la vita è piena di esempi. I napoletani dopo Cave Canem del 2014 sono diventati un trio (Gennaro Davide alla
voce e al basso, Paolo Cotrone alla batteria e Paolo Astarita alle tastiere) e
con il nuovo disco elaborano un crossover interessante di post, alternative e
progressive, stile che colpisce già dall’iniziale title track, tra i momenti
più riusciti dell’album. Fantasmi conferma
la bontà della fusione e il nuovo percorso della band, Palomar accentua il lato misterioso e psichedelico della proposta,
mentre Falsi approdi mostra
un’affascinante vena notturna, in cui un ruolo importante lo svolgono le
tastiere di Astarita. Laura è un
brano molto particolare, rivestito di un arrangiamento proggy e di un break
centrale psichedelico, risulta essere tra le composizioni più peculiari del
lavoro, prima dell’hard prog strumentale Un
pianoforte nell’abisso e di Il
ritorno, altro gradevole momento di La
corsa. Ci si avvicina alla conclusione dapprima con la cupa Tradimento, per poi spostarci su
territori marcatamente rock con Essere
umani e l’ottima cover di Vesuvio (degli
E’ Zezi), finale del disco che si avvicina al nuovo corso degli storici Osanna.
Bel lavoro per i napoletani, bravi nell’unire malie prog all’interno di una
forma canzone personale e libera, sfaccettata ma sempre presente, una costante
che va solo ancora lievemente affinata per essere durevole nel tempo. (Luigi
Cattaneo)
Fantasmi (Official Video)
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