Secondo album per gli
Anèma, che tornano a due anni di distanza dal debut After the sea, mostrando una crescita interessante che ha reso il
progetto più maturo e definito. Ciò si percepisce già dall’iniziale Ombre, con le ritmiche piene di groove
della coppia formata da Dario Gianni (basso ma anche tastiere) e Loris Amato
(batteria), che incontrano le linee melodiche di Lorenzo Gianni (chitarra) e la
voce sicura di Baco Di Silenzio, perfetto nel raccontare con la giusta enfasi
le trame dell’intero Umana città.
Davvero validissima anche la seguente Blu
assoluto, che conferma l’impressione di trovarci dinnanzi ad una band
maggiormente consapevole rispetto al recente passato. Apartheid è una delicata ballata dal sapore cantautorale, bissata
da un altrettanto intensa Inessenzialità,
mentre Controversa torna a parlare il
linguaggio del progressive, sempre rimanendo all’interno di una forma canzone
curata nell’aspetto melodico. Gradevole Shake
it, reply ma meno coinvolgente rispetto ai brani in lingua madre, come il
rock di Anomala ipnosi e la
suggestiva Inverosimile. Chiusura
strumentale con la title track, per quello che è un ritorno che ha il merito di
mostrare una band in evoluzione, migliorata soprattutto dal punto di vista del
songwriting, cosa assolutamente non da poco e che fa ben sperare per ulteriori
dischi di questo livello. (Luigi Cattaneo)
Inessenzialità (Video)
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