Conosciuto soprattutto
per la sua attività da bassista con Il Tempio delle Clessidre, i Thought
Machine e i Dedalus, oltre che per essere uno dei membri del progetto Ianva
(con cui suona però la chitarra), Fabio Gremo ha sviluppato negli anni un
particolarissimo percorso solista, dapprima con La mia voce (disco per chitarra classica) e poi con il recente Don’t be scared of trying, di cui si è
occupato sia della parte testuale che musicale. Il ligure si è divincolato non
solo tra basso e chitarra classica ma ha sperimentato nella veste di cantante,
con risultati positivi e tutto sommato sorprendenti vista la novità assoluta
rispetto al passato, complice anche la veste sonora dell’album, intriso di
cantautorato malinconico, che ben si adatta al timbro di Fabio. Giulio Canepa
alla chitarra (anche lui con Il Tempio delle Clessidre) e Marco Fabbri alla
batteria (ex The Watch), coadiuvano alla grande le tante idee di Gremo, che ben
si presentano già nel brillante inizio di Breeze.
Over the rainbow, con il sax di
Emanuele Fresia, è davvero delicatissima, un racconto in musica di grande
classe, prima della meravigliosa By the
fire, traccia raffinata e commovente e di un’altrettanto intensa Dance of hope, arricchita dal piano di
Giuseppe Spanò (membro anche lui degli Ianva). Breve ma ricca di pathos Ballad for the good ones, buonissima Friendship is gold, ancora con Spanò, che ritoviamo ai synth anche
nella seguente Hypersailor, unico
momento riconducibile al rock. Lullabite vede
invece al piano Sandro Amadei e al mellotron Spanò, per un piccolo frangente
dai tratti cameristici, mentre Odd boy e
la conclusiva title track, addolcita dal violoncello di Antonio Fantinuoli,
confermano le grandi doti di scrittura e la sensibilità artistica di Fabio. (Luigi
Cattaneo)
Di seguito il link per acquistare e ascoltare l'album https://fabiogremo.bandcamp.com/album/dont-be-scared-of-trying
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