mercoledì 10 luglio 2019

TRIO COLTRI MENDUTO MORELLI, Per ogni dove (2018)



Otto traditional vestiti di tutto punto con le idee del gruppo e due inediti che fanno di Per ogni dove un viaggio che definire ricco di storia è poco. Coltri Menduto Morelli è un trio di ricerca, fortemente legato alla musica tradizionale ma capace di cercare vie per adattarlo al contemporaneo. Gabriele Coltri (cornamuse, flauto a becco, elettronica), Tiziano Menduto (fisarmonica, flauto armonico, voce) e Alberto Morelli (piffero, voce, sanza, bendir, darabuka, kanjra, elettronica) danno vita a trame suggestive, lontane nel tempo ma talvolta imbevute di elettronica minimale, una strada piuttosto interessante che può anche essere maggiormente sviluppata. Sestrina delle ombre è la danza iniziale, con Simone Mauri quarto membro (fisso lo definirei, vista la sua presenza in tutto l’album) con il suo clarinetto basso dal sapore jazz, seguita da Suite di bourrèe, un ballo sfrenato del Limousin, una regione della Francia da cui nasce questa melodia. Suite di polke, come dice il titolo, nasce da un trio di polke (due francesi e una italiana), legate con sapienza tra loro, mentre Sparve lille si tinge di elettronica, all’interno di una polka energica, dettata dal flauto di Menduto. Dans les abris de Paris arriva dagli anni ’40 e presenta la voce di Marie Antonazzo, oltre che la singolare sanza suonata da Morelli, che permette un incontro tra la Francia e l’Africa sub sahariana. L’elettronica fa capolino anche in Branles d’Ossau, che arriva addirittura dal 1926, prima di San Papier Mazurca (inedito scritto da Morelli) e Thalassaki mou, un tradizionale greco. Valzer di Napoleone è tratto dal repertorio di Liso Iussa, un suonatore friulano di organetto diatonico, la variazione di un tema musicale nato nel Rinascimento è Follia in ballo, finale in forma scottish di un viaggio tanto singolare quanto affascinante. (Luigi Cattaneo)

Nessun commento:

Posta un commento