Otto traditional
vestiti di tutto punto con le idee del gruppo e due inediti che fanno di Per ogni dove un viaggio che definire
ricco di storia è poco. Coltri Menduto Morelli è un trio di ricerca, fortemente
legato alla musica tradizionale ma capace di cercare vie per adattarlo al
contemporaneo. Gabriele Coltri (cornamuse, flauto a becco, elettronica),
Tiziano Menduto (fisarmonica, flauto armonico, voce) e Alberto Morelli
(piffero, voce, sanza, bendir, darabuka, kanjra, elettronica) danno vita a
trame suggestive, lontane nel tempo ma talvolta imbevute di elettronica
minimale, una strada piuttosto interessante che può anche essere maggiormente
sviluppata. Sestrina delle ombre è la
danza iniziale, con Simone Mauri quarto membro (fisso lo definirei, vista la
sua presenza in tutto l’album) con il suo clarinetto basso dal sapore jazz,
seguita da Suite di bourrèe, un ballo
sfrenato del Limousin, una regione della Francia da cui nasce questa melodia. Suite di polke, come dice il titolo,
nasce da un trio di polke (due francesi e una italiana), legate con sapienza
tra loro, mentre Sparve lille si
tinge di elettronica, all’interno di una polka energica, dettata dal flauto di
Menduto. Dans les abris de Paris arriva
dagli anni ’40 e presenta la voce di Marie Antonazzo, oltre che la singolare
sanza suonata da Morelli, che permette un incontro tra la Francia e l’Africa
sub sahariana. L’elettronica fa capolino anche in Branles d’Ossau, che arriva addirittura dal 1926, prima di San Papier Mazurca (inedito scritto da
Morelli) e Thalassaki mou, un
tradizionale greco. Valzer di Napoleone
è tratto dal repertorio di Liso Iussa, un suonatore friulano di organetto
diatonico, la variazione di un tema musicale nato nel Rinascimento è Follia in ballo, finale in forma
scottish di un viaggio tanto singolare quanto affascinante. (Luigi Cattaneo)
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