mercoledì 3 luglio 2019

GUALTY, Transistor (2018)



Simone Tilli, che da queste pagine abbiamo conosciuto per la sua militanza nei Le Jardin Des Bruits, è il personaggio che si cela dietro il progetto Gualty, partito nel 2011 e giunto ora al terzo disco in studio. Transistor, uscito l’anno scorso per la Red Cat Records, è un album in cui Tilli (voce, tastiere, drum machine e tromba) si è divertito a giocare con l’elettronica, sostenuto dai bravissimi Antonio Inserillo (basso), Michele Senesi (chitarra) e Zani Nello (batteria), andando a pescare a piene mani dal post punk ottantiano di Joy Division e Killing Joke, con il cantato italiano croce e delizia di un lavoro interessante nella sua durata complessiva. Croce perché, se da un lato la lingua utilizzata non risulta sempre scorrevole e fluida rispetto all’aspetto puramente sonoro, è pur vero che la delizia sta tutta nei messaggi lanciati, che risultano chiari sin da subito, poco soggetti ad interpretazioni, diretti, anche crudi nella sostanza. Sguardo vintage e temi attuali, anche scottanti, con l’angoscia del quotidiano e la frenesia del successo individuale che divengono corollario di brani tinti di nero (Zoobank), oscuri (Sostanze aliene, con il suo malefico organo), ossessivi (Villagio globale e Tryvega, entrambe arricchite dal sax di Gianluca Brown). Tilli, dopo Deadburger, Carnera e i già citati Le Jardin des Bruits, piazza un altro bel colpo, confermandosi interprete curioso e versatile. (Luigi Cattaneo)

https://open.spotify.com/album/7pXxGYPS4gFUzwF1aPAsn8 Qui di seguito il link spotify di Transistor



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