A distanza di quattro
anni dal debutto omonimo del 2014, tornano i Tacita Intesa con il nuovo Faro, autoprodotto nel 2018 grazie al
successo del crowfunding su Musicraiser, che ha dato una mano finanziariamente
ai toscani. La new entry è Davide Boschi alla batteria, mentre Alessandro
Granelli (chitarra e voce), Daniele Stocchi (tastiere), Thomas Crocini (basso)
e Filippo Cologno (chitarra) sono parte stabile di un ensemble in crescita, più
maturo rispetto all’esordio di qualche anno fa. Le influenze storiche del prog
italiano emergono subito nell’iniziale e introduttiva Polena, si confermano in Solaris,
episodio tra i più riusciti, e trovano terreno fertile nell’avvincente Terra, sulla scia di giovani e valide
band contemporanee come La Bottega del Tempo a Vapore e Fem, con cui dividono
background e passione. Cometa è
impreziosita dal sassofono di Leonardo
Beltramini, che sta benissimo nel tessuto progressivo del pezzo, mentre Grazie Sears! ed Eureka sono due momenti gradevoli ma più interlocutori rispetto ai
restanti. Massacramenti prima e Onda nera dopo sono infatti piuttosto
interessanti, così come il crescendo finale di La città che sale, che non fa altro che confermare la percezione di
un gruppo che sta lavorando al meglio, migliorato dal punto di vista della
scrittura e dell’arrangiamento, probabilmente anche maggiormente consapevole di
avere qualità non ancora del tutto espresse e che si possono sviluppare con
dedizione e cura del particolare. (Luigi Cattaneo)
Per acquistare e ascoltare l'album: https://tacitaintesa.bandcamp.com/album/faro
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