domenica 6 ottobre 2019

ANÉDONE, La superficie delle cose (2019)



La sigla Anèdone cela il progetto solista di Francesco Martinello (End of Carnival, Cape Canaveral Polaroid, PNG, Tarantàs), qui impegnato alla voce, alla chitarra, al bouzouki, al glockenspiel e ai campionamenti, coadiuvato solo da Ivan Modi Bidin (tastiere, basso, elettronica). La superficie delle cose è un lavoro di circa trenta minuti, mostra trame tenui e malinconiche, anche meste in alcuni passaggi, con la voce di Martinello accompagnata da poche ma accurate note, sempre scelte nella maniera più appropriata. I brani raccontano, celano immagini, come nel caso della title track, che già ci cala all’interno di sonorità che possono ricordare quanto fatto da personaggi come Gianni Maroccolo, Marco Parente o il Pierpaolo Capovilla di Obtorto Collo, con i quali condivide una certa suggestiva poetica. Giorni di ottobre è infatti un vivido ricordo di attimi passati, mentre Chiodi omaggia, prendendone spunto, l’omonima poesia di Agota Kristof. Babbo in prigione invece guarda al Francesco De Gregori del 1978, prima dell’ottima Un profilo sbiadito e di Sogno, dove viene musicato il celebre discorso di Martin Luther King. Chiude il disco La veglia, altro esempio lampante della qualità dell’album e reprise di un brano racchiuso in Le possibilità che ha il coniglio di salvarsi la pelle del progetto Tarantàs. (Luigi Cattaneo)

Giorni di ottobre (Video)



1 commento: