I Vision Quest sono un
trio formato da Guido Ponzi (voce), Marco Bartoli (tastiere e basso) e Emiliano
Belletti (chitarra), a cui dobbiamo aggiungere Helder Stefanini (Raw Power,
Animali Rari ma anche session di spicco) alla batteria, segnalato come guest ma
presente come unico batterista all’interno del disco. Inoltre questo omonimo
esordio vede figurare parecchi ospiti, tutti piuttosto bravi nel donare quel
qualcosa in più ad un lavoro riuscito e che profuma di Survivor, Kansas e
Boston. Ne sono esempio lampante Avathar e
Lost in time, in cui troviamo il sax
di Mirko Pratissoli (Natural Quintet), bravo nel creare le giuste atmosfere con
il suoi soli, ma anche Ilaria Cavalca (Aurora Ensemble) con le sue delicate
note pianistiche nella prima e la chitarra di Luke Barbieri (Holywood) nella
seconda. Barbieri è figura importante, insieme ad un altro chitarrista, Alfredo
Pergreffi, anche in Eternal love, che
presenta qualche attitudine progressiva e la bella voce di Silvia Saccani
(Angelize), nonché nella riuscita All
these years. Il piano di Ilaria torna prepotente in The eve of the battle, creando un sognante interplay con la
chitarra acustica di Stefano Riccò. Ultima citazione per Johathan Gasparini (membro
degli storici Rats e della band di Marco Ligabue), lead guitar e autore di
validi momenti solistici nelle ottime Master
of hopes e Dragons of Tomorrow. An epic journey into melodic rock è la
dicitura posta sul disco, impossibile non essere d’accordo ascoltando questa
Rock Opera corale distribuita dalla Rockshots Records, etichetta che continua a
confermare la bontà del suo operato per l’italico underground. (Luigi Cattaneo)
Evil laughter (Video)
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