lunedì 21 ottobre 2019

MARCO CAUSIN, Intervista al chitarrista degli Elisir D'Ambrosia



Non è possibile definirla un’intervista quella con Marco Causin, leader degli Elisir D’ambrosia, quanto più un amichevole chiacchierata tra amanti della musica, che si conoscono da 25 anni e che non perdono mai occasione per parlare di passioni comuni stabili nel tempo.

Quando e come nasce il progetto Elisir D’Ambrosia?
Il progetto Elisir D’Ambrosia nasce diversi anni fa, dopo un’esperienza con i Soul Mirror (band prog metal che non ha mai debuttato su disco n.d.r.), in cui militavano Paolo Ongaro, batterista ora con i Quanah Parker e Alessio Uliana, attuale tastierista proprio degli Elisir. Avevo scritto diversi pezzi per quel gruppo e dopo lo scioglimento ho proseguito l’attività di scrittura, finchè non mi è venuta voglia di condividere di nuovo il tutto con una band. Ho contattato subito Simone Sossai, batterista dei Lamanaif e da lì siamo partiti.

I brani presenti sull’omonimo esordio sono tutti scritti da te?
Sì, tranne il testo di Tenebra, scritto da Andrea Stevanato, cantante presente sul disco ma che ora è stato sostituito da Mattia Mariuzzo. I brani sono miei ma gli arrangiamenti sono collettivi e questo è sempre stato il filo conduttore della band, a prescindere dalla formazione.

Il vostro è un progressive dalle svariate influenze …
Sì, a noi il prog interessa più come concetto, pur essendo figlio della musica passata ascolto un po' di tutto. Però sai, io sono un chitarrista prevalentemente rock, Simone ha esperienze anche nella fusion, Alessio è un rocker ma ha studi rigorosi alle spalle, Mattia ama il cantautorato e l’indie (assieme a Uliana porta avanti il progetto Virginian). Insomma, non seguiamo un canone preciso, non siamo interessati ad avere solo tempi dispari o complessi, ci sono ma non è un obbligo. Suoniamo quello che più ci piace, senza particolari restrizioni. Prog per andare oltre la forma canzone, non come categoria o genere specifico.

Come è stato accolto l’album?
Coloro che l’hanno ascoltato l’hanno apprezzato. Le recensioni sono positive, alcune pure troppo essendo un’autoproduzione. Non parlerei di accoglienza però, l’hanno ascoltato in pochi e non lo abbiamo portato live perché siamo rimasti senza bassista subito dopo l’uscita del disco (le parti di basso sono di Riccardo Brun n.d.r.).

Immagino però che l’attività live sia per voi fondamentale …

È importantissima, soprattutto per farsi conoscere. Qualche live c’è stato (con Alessandro Simeoni al basso n.d.r.) ma attualmente, con copie del disco in mano, ci troviamo bloccati da questa situazione frustrante.

So che avete anche degli inediti pronti
Sì, praticamente avremmo un disco quasi pronto! Alcuni non sono pezzi miei, un paio sono interamente di Alessio (Cabala e L’impatto, la corsa, l’errore, la pioggia con testo di Mattia), un altro, Cerchi concentrici, è una composizione di gruppo. Poi c’è Sylvester, un omaggio ai Death SS ed è stato scritto da me e Alessio. Abbiamo anche un brano da completare che invece omaggia gli Allman Brothers Band. Però ripeto, finchè non troviamo un bassista tutto diviene molto complicato.

Quali sono i progetti futuri?
In questo momento siamo fermi, stiamo incontrando molte difficoltà e le persone contattate o non erano realmente interessate o non riuscivano a suonare i pezzi. Purtroppo ho perso un po' di entusiasmo … vedremo in futuro!

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