Attivi dal 2005, gli
Svanzica (Luca Modenese alla voce, Marco De Bianchi alla chitarra, Alessandro
Merlin alla batteria e Alessandro Pettene al basso) sono una delle tante band
che popolano l’underground heavy italiano. Il debut Eon del 2009 aveva messo in mostra un certo potenziale e i veronesi
a distanza di quasi un decennio tornano con questo Red reflections, disco a cavallo tra death metal, metalcore,
alternative e, in minima parte, progressive. La band punta molto sull’impatto generale
e sull’alternanza tra cantato in growl e linee pulite, con parti violente che
lasciano il posto ad ampi sprazzi melodici. Peccato per una produzione
migliorabile, che in alcuni momenti non aiuta a far emergere le doti del
quartetto, che ci sono e traspaiono in brani come Through ocean of quiet, Lunar Verbs, Distortion (impreziosita dal solo alla chitarra di Michael Kew
degli A New Tomorrow) e Jupiter (in
cui troviamo invece Alessandra Longhi al violoncello e Caterina Bellani al
violino). Ritorno sicuramente gradevole ma che lascia intravedere come una
maggiore cura compositiva e l’attenzione per alcuni dettagli (la produzione ad
esempio) possano fare la differenza nel fitto calderone di uscite nostrane, con
le quali ci si deve confrontare per provare ad emergere in un sottobosco
davvero ricco di gruppi. (Luigi Cattaneo)
First step (Video)
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