mercoledì 27 novembre 2019

LIQUID SHADES, Locked exit (2019)




Ispirato da una fotografia, Locked exit è il secondo album dei Liquid Shades, band formata da Diego Insalaco (chitarra, tastiere e synth), Marco Gemmetto (voce e chitarra), Paolo Felletti (basso e voce), Lorenzo Dotto Checchinato (sax, corno, percussioni e voce) e Filippo Avanzi (batteria), che mi aveva impressionato nel precedente Reaching for freedom, una delle migliori uscite di prog italiano del 2017. Le atmosfere del disco d’esordio vengono sostituite da sonorità più dirette, complice anche qualche cambio in line up, con la scrittura che predilige un approccio greve, aspro, che ben si sposa con i temi trattati dai ferraresi (lo smarrimento individuale dei nostri tempi, un certo distaccamento dalla realtà). Difficile stabilire se questo sia un disco più o meno riuscito del precedente, sicuramente ci troviamo dinnanzi a qualcosa di differente ma che si assesta comunque su livelli più che buoni, con le classiche citazioni del progressive rock nostrano dei ’70 (Lontano da tutto, La via del grande fiume) filtrate attraverso la sensibilità di musicisti molto preparati. L’aurea che permea pezzi come Ozymandias o Wasting myself è quella di una band che riesce a risultare contemporanea e mai troppo demodè, pur ispirandosi ad un genere nato cinquant’anni fa, segno della bravura di un quintetto che, pur mutando pelle, riesce a confezionare un prodotto ancora una volta di sicuro interesse. (Luigi Cattaneo)

Insomnia (Video)  



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