mercoledì 13 maggio 2020

ANNO MUNDI, Rock in a danger zone (2018)



Disco uscito a fine 2018 e solo in vinile (300 copie numerate), Rock in a danger zone dei romani Anno Mundi, vede la formazione del chitarrista Alessio Secondini Morelli (su queste pagine parlammo del suo ultimo lavoro solista) e di Gianluca Livi (batteria) rinnovata con l’ingresso in pianta stabile di Mattia Liberati (tastiere) e Flavio Gonnellini (basso), entrambi della prog band Ingranaggi della Valle, oltre che di Federico Giuntoli (voce) dei Martiria. Il risultato è hard rock settantiano senza fronzoli, tra atmosfere giustamente vintage e uno sguardo alle grandi band di quella decade d’oro per l’hard & heavy. Dopo una breve intro con tanto di mandola suonata da Massimiliano Fabrizi, si parte in quarta con Blackfoot, un southern hard rock che omaggia la band di Rickey Medlocke, piuttosto conosciuta tra i ’70 e gli ’80. Megas Alexandros, con i suoi quasi otto minuti mette insieme epic e prog, Searching the faith guarda invece ai Black Sabbath, mentre Pendin trial è un altro lungo brano dal sapore classicheggiante. La breve cover di Fanfare dei Kiss (con Emiliano Laglia al basso) anticipa la conclusiva Live medley (ancora presente Laglia), risalente ad una registrazione dal vivo al RoMetal festival del 2014, in cui gli Anno Mundi presentano quattro brani del loro esordio Cloister graveyard in the snow del 2011, un ottimo espediente per assaggiare anche il passato della band. Nel frattempo il gruppo ha continuato a lavorare e nel 2019 ha pubblicato, per Black Widow Records, Land of legends. (Luigi Cattaneo)

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