sabato 23 maggio 2020

IZ, Il destro onironauta (2019)


Tornano gli Iz di Paolo Jus (basso), band di cui avevamo parlato ai tempi dell’uscita di Today’s Egg, un ottimo prodotto che purtroppo passò quasi inosservato, se non nella ristretta cerchia degli appassionati. Jus, eclettico compositore del gruppo, è ben accompagnato da Denis Ronchese (Hammond, Fender Rhodes e tastiere), Aurelio Tarallo (chitarra), Pietro Ius (batteria), Alice Gaspardo (trombone), Rob Daz (tromba) e Giorgio Giacobbi (sax), oltre che da due special guests, Isabella Ventoruzzi  e Marco Quas, che si dividono le parti di flauto. L’ensemble allargato rimanda agli Snarky Puppy ma anche all’Artchipel Orchestra di Ferdinando Faraò, quindi un concentrato fantasioso di jazz, fusion, funky, rock e progressive, in cui vengono centrifugate anche le influenze di Pat Metheny e Weather Report. Gli Iz hanno però una loro forte personalità, sorretta da una scrittura di altissimo livello, dove il particolare e la cura per l’arrangiamento sono elementi posti in primo piano, che finiscono per fare la differenza anche nel nuovo Il destro onironauta, lavoro in odore di concept diviso in due parti (Fase non-Rem e Fase Rem). La grande tecnica strumentale dei friulani è sempre sostenuta da idee e fraseggi coinvolgenti, come nel caso della raffinata Arren o dell’elegante Lapoo, come non sono da meno le melodie delicate di La sacralità del niente e Prestatempo, una ballata sintomatica di come la band utilizzi alla perfezione la sezione fiati in organico. Stupenda anche The story of two kisses, frutto di un grande lavoro d’insieme, con ritmiche solide e i fiati ancora protagonisti. Brano che fa il paio con Timeless motion, orchestrale e fiatistica, mette in evidenza l’eccellente interplay tra Ronchese (bravissimo nell’armonizzare con le sue tastiere) e Tarallo, interpreti davvero notevoli del loro strumento. L’insolita e claudicante The drunk walking e la variopinta Geesy two non fanno altro che confermare il talento dei sette e la validità del progetto Iz. Chiusura affidata al band leader, che colora di note Yandalù. Rinnovo l’invito fatto qualche anno fa, a questo indirizzo, https://izband.bandcamp.com/album/il-desto-onironauta, è possibile acquistare l’ultimo album e tutta la discografia (vi è anche Lebannen, un ep del 2015) di un gruppo davvero meritevole di attenzione. (Luigi Cattaneo)

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