domenica 10 maggio 2020

NIGHTGLOW, Rage of a Bleeding Society (2019)



Nati più di vent’anni fa, i Nightglow (Daniele Abate alla voce, Andrea Moretti alla chitarra, Mauro Nicoli al basso e Marco Romani alla batteria) arrivano al terzo disco dopo We rise e Orpheus, riabbracciando l’Atomic Stuff, etichetta che li aveva supportati nella pubblicazione del primo lavoro. Rage of a bleeding society, uscito nel 2019, è un concentrato di new metal, crossover e thrash, senza dimenticare spunti più classicamente heavy. Le pulsioni thrash di Alive trovano il proprio contraltare nella drammatica ballata Gone, vicina ad alcune cose degli Stone Sour, mentre Mofo Social Club rimanda a quanto succedeva oltreoceano tra fine ’90 e inizio 2000, quando band come Mushroom Head e American Head Charge trovavano una loro fetta di pubblico. The last one invece è più vicina ai Disturbed, Feed my demon oscilla tra thrash e crossover, mostrando come anche l’influenza dei Machine Head sia ben presente. Daenerys continua ad omaggiare l’alternative a stelle e strisce e, seppure ci troviamo dinnanzi ad un prodotto derivativo, il quartetto è davvero capace di creare momenti intensi e ben strutturati. Più personale Erzsèbet, otto minuti in cui i Nightglow si destreggiano tra parti strumentali, momenti cadenzati e riff massicci, con Moretti davvero bravo nel caricarsi tutto il lavoro chitarristico, assolo compreso. X è l’ennesima bordata carica di elettricità, Circus of the damned parla di nuovo il linguaggio del thrash metal moderno, prima di Fuck@looza, che sarebbe stata perfetta per gli Ozzfest di una ventina di anni fa, quando Ozzy condivideva il palco con Godsmack, Slaven On Dope e Apartment 26. Completano il quadro la micidiale On your own e la potente Overlord, conferme di un ritorno convincente e brillante. (Luigi Cattaneo)

Circus of the damned (Video)



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