Nati più di vent’anni
fa, i Nightglow (Daniele Abate alla voce, Andrea Moretti alla chitarra, Mauro
Nicoli al basso e Marco Romani alla batteria) arrivano al terzo disco dopo We rise e Orpheus, riabbracciando l’Atomic Stuff, etichetta che li aveva
supportati nella pubblicazione del primo lavoro. Rage of a bleeding society, uscito nel 2019, è un concentrato di
new metal, crossover e thrash, senza dimenticare spunti più classicamente heavy.
Le pulsioni thrash di Alive trovano
il proprio contraltare nella drammatica ballata Gone, vicina ad alcune cose degli Stone Sour, mentre Mofo Social Club rimanda a quanto
succedeva oltreoceano tra fine ’90 e inizio 2000, quando band come Mushroom
Head e American Head Charge trovavano una loro fetta di pubblico. The last one invece è più vicina ai
Disturbed, Feed my demon oscilla tra
thrash e crossover, mostrando come anche l’influenza dei Machine Head sia ben
presente. Daenerys continua ad
omaggiare l’alternative a stelle e strisce e, seppure ci troviamo dinnanzi ad
un prodotto derivativo, il quartetto è davvero capace di creare momenti intensi
e ben strutturati. Più personale Erzsèbet,
otto minuti in cui i Nightglow si destreggiano tra parti strumentali, momenti
cadenzati e riff massicci, con Moretti davvero bravo nel caricarsi tutto il
lavoro chitarristico, assolo compreso. X è
l’ennesima bordata carica di elettricità, Circus
of the damned parla di nuovo il linguaggio del thrash metal moderno, prima
di Fuck@looza, che sarebbe stata
perfetta per gli Ozzfest di una ventina di anni fa, quando Ozzy condivideva il
palco con Godsmack, Slaven On Dope e Apartment 26. Completano il quadro la
micidiale On your own e la potente Overlord, conferme di un ritorno convincente
e brillante. (Luigi Cattaneo)
Circus of the damned (Video)
Nessun commento:
Posta un commento