domenica 3 maggio 2020

MURPLE, Io sono Murple (1974)


I Murple sono un gruppo romano nato nel 1971 grazie alla volontà del bassista Mario Garbarino e del batterista Duilio Sorrenti, ai quali si aggiunsero successivamente il tastierista Pier Carlo Zanco e Pino Santamaria, nelle vesti di chitarrista e cantante. Dopo due anni di attività concertistica vengono messi sotto contratto dalla Fare Records, che è una sottoetichetta della casa discografica tedesca Basf. Particolare questo da non sottovalutare, in quanto i Murple erano una delle poche band italiane di quest’etichetta, che non si preoccupò minimamente di effettuare una dovuta promozione al gruppo. Così come molte altre band del periodo difatti i Murple, senza un’adeguata attività promozionale, non raccolsero mai i frutti del loro lavoro che, pur non essendo un capolavoro, meritava perlomeno una maggiore attenzione nel momento della sua uscita. 
Io sono Murple è formato da due suite divise in 6 movimenti ciascuna che raccontano della vita di un pinguino, Murple per l’appunto, che decide di abbandonare il suo habitat naturale per vivere libero con l’uomo. La prima suite è caratterizzata da ampi spazi strumentali di ottima fattura, che mostrano la qualità tecnica dei musicisti, che pur non creando nulla di innovativo risultano essere decisamente convincenti. Diverse le atmosfere che pervadono la suite, ben cristallizzate da passaggi ora dal sapore hard ora soffusi e suggestivi, che ci conducono ad un finale in pieno stile progressivo con Santamaria abile nel duettare con le tastiere di Zanco, entrambi ben sostenuti dalle accelerazioni di Sorrenti. Il pianoforte di Zanco e le sue reminiscenze classiche guidano l’inizio della seconda suite, dove si inserisce il canto di Santamaria, che però convince molto di più nelle vesti di chitarrista, in quanto in alcuni passaggi la sua voce risulta essere troppo piatta e monocorde. Sono proprio i momenti in cui si dà spazio alla voce di Santamaria quelli ad entusiasmare meno; difatti quando la band decide di accelerare ascoltiamo le parti migliori del disco, con cambi di tempo, impulsi rock e trame romantiche, soluzioni strumentali non molto originali ma suonate decisamente bene e con il piglio di chi, pur non inventando nulla di nuovo, trova soluzioni molto piacevoli e ben eseguite. Quindi un lavoro che deriva dai grandi gruppi progressivi, sia della scena inglese che italiana, un disco sicuramente che non presenta novità di fondo ma che può risultare gradevole per chi ama certe sonorità (e per i completisti della materia).
Visto lo scarso successo di critica e pubblico, i Murple dapprima collaborarono con Gianfranca Montedoro (ex Living Music) per l’album Donna Circo e poi per ben sette anni fecero parte della band di Mal. Solo nel 2008 Sorrenti, Zanco e Garbarino con la sigla Murple sono riusciti a pubblicare un nuovo lavoro, Quadri di un esposizione. (Luigi Cattaneo)

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