mercoledì 3 giugno 2020

LIBET, Il primo ritratto (2020)


Il primo ritratto è l’esordio dei Libet, duo di Torino composto da Marco Natale (chitarra, basso, pads) e Alan Spanu (voce, synth e pianoforte), che arrivano a questo breve debutto (25 minuti circa) con le idee piuttosto chiare e forti di un songwriting che mette insieme cantautorato, elettronica, piccole dosi di ambient mescolate a vagiti industrial. Una sperimentazione che si presenta da subito con la delicata Lei, crossover tra canzone d’autore ed elettronica, un inizio tenue davvero gradevole. Stasi è invece più ritmata, con la voce di Spanu che rimane sottotraccia, un sussurro lieve di grande effetto, prima dell’onirica La mia posa e dell’interessante Sospetto, dove un certo colto rumorismo accompagna i versi di Spanu. In Dashi l’elettronica diviene elemento centrale e sfuma in L’indirizzo sbagliato, altro episodio dove i Libet mettono insieme cantautorato e IDM. La breve strumentale Dall’indaco ci conduce alla conclusiva Anastasia, valido finale di un lavoro dove il duo è riuscito a mettere insieme beat e campionamenti, folk ed elettronica, con una certa freschezza e fluidità. In attesa di qualcosa di maggiormente corposo, l’opera prima dei Libet non può che suscitare interesse e curiosità. (Luigi Cattaneo)

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