lunedì 29 giugno 2020

UPANISHAD, Crossroad (2019)


Nati nel lontano 2000 come gruppo punk rock, gli Upanishad (Vanni Raul Bagaladi alla chitarra e alla voce, Mirko Bazzocchi al basso e Lapo Zini alla batteria) nel corso del tempo hanno sviluppato importanti e interessanti influenze crossover e progressive, che li ha portati a incidere, dopo un periodo di pausa, Crossroad, full targato Red Cat Records. Lo stile dei toscani si è tinto negli anni di psichedelia e di prog, un substrato maturo e con una propria complessità, particelle di alternative americano che si dipanano verso la magia degli A Perfect Circle e la laboriosa struttura decantata dai Tool. Bivi, salite e discese, anche emozionali, che hanno bisogno di attenzione da parte di chi ascolta, catapultato in un mondo fatto di hard, melodie immediate, impatto rock e allusioni progressive. Look at you è il raffinato inizio, potente e viscerale, This room si colora con le congas e il djembe di Lisandro Cancellieri, a cui va aggiunta la voce di Olivia Grace, per quello che è uno dei momenti più significativi del lavoro. La cura messa in campo dagli Upanishad emerge anche in brani come Parasite o Side effects, singolari esempi di come il trio porti avanti un discorso strutturato da elementi differenti ma che finiscono per combaciare, dando vita a qualcosa di credibile e organico. Stupenda la trama strumentale di Spikes trap, mentre Clouds e The river mostrano con consapevolezza il lato psichedelico della proposta. La conclusiva No way out chiude ottimamente un lavoro che mostra dedizione e grandi capacità. (Luigi Cattaneo)

This room (Video)



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