Tornano finalmente i
Black Mama, power trio veronese (il primo album, da recuperare assolutamente, è
del 2013) formato da Andrea Marchioretti alla batteria, Nicolò Carozzi alla
voce e alla chitarra e Paolo Stellini al basso, ancora una volta coesi nell’omaggiare
il rock blues e band come Free, ZZ Top e The Allman Brothers Band, nonché
leggende come l’enorme Rory Gallagher. Influenze che colorano il mondo dei
Black Mama anche nel recente Where the
wild things run, uscito sul finire dell’anno passato per Andromeda Relix,
un distillato sanguigno che parte proprio dal rock blues per toccare punte
southern, come Feelin’ allright e Tell my mama insegnano, tra riff tirati
e vibranti cariche elettriche. La title track profuma di ’70, Come on, come on, come on ci porta con
mano nell’immaginario sudista, mentre Hands
full of nothing but the blues è un tributo alla musica del diavolo, un
magnifico passaggio centrale in cui vengono rievocati B. B. King e Muddy
Waters. I got a woman continua a
parlare un linguaggio che ci riporta indietro nel tempo, quando i grandi
festival di fine ’60 e inizio ’70 traghettavano i sogni dei più giovani. Una
certa atmosfera permane anche nella sentita Red
dressed devil, prima della debordante Shining
rust e della conclusiva Icarus,
grandissimo finale di un album che dal vivo, vero territorio di caccia del
trio, può essere rappresentato davvero in maniera clamorosa. (Luigi Cattaneo)
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