Era il 2011 quando
tornava in pista il Rovescio della Medaglia, gruppo di Roma guidato dal
chitarrista Enzo Vita, di cui si erano perse le tracce da Vitae pubblicato nel 1999. Vita, unico membro originario del
gruppo, ha qui spostato le sue attenzioni dal rock progressivo a tinte hard
verso un pop rock ricco di fiati e melodia. A questo indirizzo bisogna guardare
parlando di Microstorie, un lavoro
indubbiamente arrangiato e suonato bene da professionisti di indubbio spessore,
a cui si aggiunge la presenza di un grande vocalist come Roberto Tiranti
(Labyrinth, Mangala Vallis), a cui manca però il salto di qualità, tendendo ad
essere in diversi brani piuttosto scontato. Ovviamente il problema non è la
mancanza di un sound dichiaratamente progressive, quanto piuttosto il fatto che
il disco sia altalenante tra pezzi riusciti e coinvolgenti ed altri che invece
risultano davvero poco interessanti. Il risultato è un rock che sarebbe
adattissimo per essere passato in radio e che a tratti ricorda la scrittura di
Francesco Renga. Tra i pezzi migliori la coinvolgente title-track, Luca’s bar, che si propone come unico
momento prog del lavoro e l’energica Grida,
urli e strilli. Il disco si lascia ascoltare con piacere ma risulta dopo svariati
ascolti un po’ anonimo, non ha la forza e la robustezza che ci si potrebbe aspettare
da una line-up che prevede, oltre Vita e Tiranti, anche l’ex bassista del Banco
del Mutuo Soccorso Gianni Colaiacomo, più una sezione fiati ed una d’archi. Microstorie fu un ritorno in chiave rock
assemblato bene ma con poco mordente, ancora oggi a distanza di quasi un
decennio il risultato complessivo, visti anche i tanti anni di assenza dalle
scene, lascia un po’ di amaro in bocca. (Luigi Cattaneo)
Tapis Roulant (Video)
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