lunedì 6 luglio 2020

EGON, Il cielo rosso è nostro (2016)


Nati nel 2015, gli Egon hanno sinora pubblicato tre lavori, di cui Il cielo rosso è nostro rappresenta l’esordio del 2016, con la band che, in formato trio, confezionava poco più di trenta minuti distillati di new wave e cantautorato. Marcello Meridda (batteria), Francesco Pintore (basso) e Marco Falchi (voce e chitarra), si muovono qui agili tra la malinconia dei Marlene Kuntz, la rabbia dei CSI e la psichedelia noisy di alcuni episodi targati Verdena, sfumature sottili che invadono da subito l’iniziale Dissolvenza, inquieta e dall’oscuro fascino post punk. Immobile è una nera perla elettrica, con Falchi che appare il cantore di una fine senza appello, doppiata dallo spoken diabolico di Onirico, psichedelica danza in cui le ritmiche diventano un mantra allucinato. La quiete di Dry si palesa improvvisa in tutta la sua suggestione, prima dell’ottima Il sogno, che rimanda a immagini piene di pathos davvero commoventi. L’intensa Stratificazione ricorda i Marlene più poetici, mentre la conclusiva The red sky is ours è un viaggio verso rosse aurore che annientano gli occhi, buonissimo finale dal sapore post. Per conoscere meglio la band potete visitare la loro pagina https://egonband.bandcamp.com/

Onirico (Video)



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