Nati nel 2019, i Madness
at home si distinguono per un approccio grunge piuttosto evidente, quello di
fine anni ’80 inizio ‘90, primigenio e noisy, punk e con un’attitudine sporca,
distorta e infarcita di post hardcore, elementi che ritroviamo nell’ottimo Shoelace (dopo l’ep
omonimo del 2020). Il trio, formato da Pietro Zaccari (voce, chitarra), Andrea
De Cave (basso) e Giulio Calamarà (batteria), sforna un lavoro abrasivo e dai
cupi contorni, dove emerge netta la rabbia e la necessità di comunicare,
espedienti fondamentali di brani come Blue dye suicide, Waste e Bench,
capitoli cardine di un disco solido e coinvolgente, che i nostalgici dei primi
Nirvana e dei Melvins non potranno che amare. (Luigi Cattaneo)
Cellulloid hill (Video)
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