Esordio per il progetto
Mike Bertoli’s Avatar, chitarrista già in forza negli Astras (un ep e un disco
pubblicati) che torna con The giant within a proporre musica originale
dopo un periodo di pausa. Il concept si sviluppa anche attorno alla presenza di
ospiti importanti (impossibile elencarli tutti), che hanno donato un grande
contributo per la riuscita del lavoro, 35 minuti di hard & heavy dalle
tinte classiche ma imparentato anche con il thrash metal dei Megadeth e il progressive,
quello dei poco decantati Elegy, meno esasperato e maggiormente finalizzato
alla forma canzone. Tears of blood è l’inizio carico di groove
dell’album, con Roberto Della Frera dei Love Machine alla voce e Luca Sellitto
degli Stamina alla chitarra, mentre in Devil’s bridge dietro il microfono
troviamo Jacopo Mascagni degli Hot Cherry, ugualmente convincente, anche perché
la scrittura di Bertoli è solida e alimentata da un certo gusto. Valley of
death si avvale di Goran Edman, pezzo da novanta della scena metal,
conosciuto soprattutto per i suoi trascorsi con Yngwie Malmsteen, perfetto
nell’assecondare le azzeccate melodie composte, prima dell’apparizione di Ian
Perry proprio degli Elegy in The protagonist’s game e A sense of
freedom (pezzo arricchito dalla chitarra di Nicolas Pandolfi degli EchoTime),
due tra i momenti migliori di The giant within. Il metal prog di Learning
from the past (ottimo Della Frera) e quello più venato di power di Alive
again e I won, complice la prestazione vocale di Val Shieldon dei nostrani
Twilight Zone, chiudono un debutto di qualità. (Luigi Cattaneo)
Tears of blood (Video)
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