sabato 18 marzo 2023

SEDDOK, Geometrie Nere (2022)

 

Curioso concept strumentale ispirato alle opere del pittore veneziano Emilio Vedova quello proposto dai Seddok, progetto molto particolare messo in piedi da A.T. La Morte (basso), Marco Nepi (chitarra) e Enzo P. Zeder (synth, batteria), autori di un debutto eclettico e dagli oscuri contorni. L’inquietudine che emerge dal già significativo packaging della versione CD prende forma sin dalle prime note, sinistri rumori che ci immergono in un mondo fatto di doom, porzioni heavy, scariche elettroniche e frangenti rituali, un episodio dal sapore introduttivo che costituisce la mappa concettuale dell’album, che prosegue nella seconda lunga traccia un percorso fatto di suggestioni ombrose, progressive e Zeuhl. Il terzo atto parte carico di groove, una micidiale soundtrack dove si concentrano capacità creative e doti tecniche, un magma libero di fluire tra sospiri grevi e folate schizoidi. Il quarto movimento conferma l’impressione emersa già dalla scelta del monicker, che credo voglia omaggiare un lontano horror di Anton Giulio Majano, ossia innescare un ponte tra le atmosfere che riuscivano a creare compositori come Frizzi, Ferrio, Rizzati, Tommasi o Montanari, e il prog settantiano, senza dimenticare le esperienze pregresse di Zeder con Kotiomkin, Hogzilla e Salmagundi, band sempre sul confine tra stoner e psichedelia. La bonus track è una piccola perla, ossia la reinterpretazione di Nascita di una dittatura di Gianni Marchetti, sigla dell’omonima trasmissione del 1972 condotta da Sergio Zavoli, una versione marziale e soffocante, epitaffio di un lavoro tenebroso, cupo e affascinante. (Luigi Cattaneo)

0104 (Video)



Nessun commento:

Posta un commento