venerdì 21 aprile 2017

ESEDRA, 3,3 periodico (2016)


Fresco di pubblicazione, 3,3 periodico degli Esedra è un lavoro in bilico tra fusion, progressive e jazz rock, un full lenght dove ha un ruolo non secondario la voglia di essere liberi e di potersi esprimere come meglio si crede. Ezio Epaminonda (basso), Giovanni Giuffrida (chitarra) e Marco Maria Pennisi (batteria) formano questo ottimo trio nel 2005, con l’obiettivo di mescolare generi pur guardando a band con cui hanno avuto anche la fortuna di condividere il palco (Mike Stern, Victor Wooten, Gong). Dopo aver curato lo spettacolo Le macchine di Leonardo nel 2011, ora è la volta di un esordio frutto di anni di lavoro, che dimostra la grande capacità di coinvolgere grazie soprattutto ad un innato senso per il groove e ad un impatto live per loro irrinunciabile. La musica del trio è scattante, tesa, si sviluppa lungo otto pezzi vibranti e saturi di elettricità, con le good vibrations tipiche del rock e tempi dispari disseminati a go go. La formazione triangolare è più che sufficiente e saltella agevolmente tra momenti potenti, in cui è ravvisabile una foga quasi hard e altri tipici della fusion, sempre segnati da un approccio vivace e inventivo. Alcuni passaggi al limite del free profumano di jam session (facendo pensare anche alle magie del trio Henderson-Berlin-Cobham) e innalzano il livello di naturalezza spontanea, elemento non sempre ravvisabile in certe produzioni di settore. Si parte forte con 12 lune, un inizio ideale per innamorarsi subito dei catanesi e si prosegue con i possenti intrecci di 3010 L’era dei mammut. Sotto i colpi del jazz rock si muove La grande traversata, dove è magistrale l’interplay tra i tre musicisti, impressione che viene rispettata anche in Ecìla, brano intenso ma leggiadro. Le macchine di Leonardo mostra una compatezza d’intenti non trascurabile, prima di NFTC, un grido d’orgoglio sull’essere sé stessi, un inno viscerale all’unicità. Concludono il platter la buonissima La mutazione e Il buio, un singolare ma affascinante esperimento che contiene tre registrazioni, una per strumento, senza punti di riferimento e realizzate di notte. 3,3 periodico è davvero un prodotto di spessore, come gran parte della discografia targata Dodicilune Records e conferma, laddove ce ne fosse realmente bisogno, la grande produttività del sottobosco italiano (con buona pace di chi in Italia ancora non si è accorto del fatto … ). Luigi Cattaneo
 
3010 L'era dei mammut (Video)
 

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