martedì 9 maggio 2017

EVILGROOVE, Cosmosis (2016)


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Attivi da quasi due decenni (ma sotto un altro monicker), arrivano al tanto agognato debut gli Evilgroove (Luca Frazzoni alla voce, Daniele Medici alla chitarra, Matteo Frazzoni al basso e Christian Rovatti alla batteria). Cosmosis ha un’innata indole Made in USA, una carica stoner riconducibile ai Black Label Society del grande Zakk Wilde, ai sempre poco citati Corrosion of Conformity ma anche agli Spiritual Beggars e agli storici e desertici Kyuss. Omaggi e riferimenti accompagnati da una certa istintualità, che produce riff durissimi e pezzi animati da uno spleen di abbagliante energia. Il groove è davvero pazzesco e le composizioni (a parte un piccolo calo nel finale) sono molto trascinanti, con suoni pieni, saturi e che vibrano all’interno di un equilibrio compositivo tra l’attitudine heavy, passaggi melodici e derive sabbathiane, un mood oscuro e diretto capace di esprimere dosi di potenza riconducibili anche ai Down di Nola. Le influenze d’oltreoceano si manifestano come uno stoner sludge rock monolitico, con riff ossessivi e ipnotici (Turn your head), strutture ritmiche enormi e un wall of sound che investe l’ascoltatore (Physalia). Tra un sabba nero e sporco (Vodoo down), riff esplosivi (Kick the can) e dettami inquieti (Locusta), gli Evilgroove confezionano un album di grande impatto, autorevole e trascinante. Da ascoltare a volumi assordanti. (Luigi Cattaneo)
 
Space Totem (Video)
 
 
 
 
 
 

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