Attivi da quasi due
decenni (ma sotto un altro monicker), arrivano al tanto agognato debut gli
Evilgroove (Luca Frazzoni alla voce, Daniele Medici alla chitarra, Matteo
Frazzoni al basso e Christian Rovatti alla batteria). Cosmosis ha un’innata indole Made in USA, una carica stoner
riconducibile ai Black Label Society del grande Zakk Wilde, ai sempre poco
citati Corrosion of Conformity ma anche agli Spiritual Beggars e agli storici e
desertici Kyuss. Omaggi e riferimenti accompagnati da una certa istintualità,
che produce riff durissimi e pezzi animati da uno spleen di abbagliante
energia. Il groove è davvero pazzesco e le composizioni (a parte un piccolo
calo nel finale) sono molto trascinanti, con suoni pieni, saturi e che vibrano
all’interno di un equilibrio compositivo tra l’attitudine heavy, passaggi
melodici e derive sabbathiane, un mood oscuro e diretto capace di esprimere
dosi di potenza riconducibili anche ai Down di Nola. Le influenze d’oltreoceano si manifestano come uno stoner
sludge rock monolitico, con riff ossessivi e ipnotici (Turn your head), strutture ritmiche enormi e un wall of sound che
investe l’ascoltatore (Physalia). Tra
un sabba nero e sporco (Vodoo down),
riff esplosivi (Kick the can) e
dettami inquieti (Locusta), gli
Evilgroove confezionano un album di grande impatto, autorevole e trascinante.
Da ascoltare a volumi assordanti. (Luigi Cattaneo)
Space Totem (Video)
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