martedì 16 maggio 2017

PLURIMA MUNDI, Percorsi (2017)


Nati nel 2004 sotto la direzione artistica di Massimiliano Monopoli, violinista e docente al Conservatorio di Taranto, da subito i Plurima Mundi si sono contraddistinti per un progressive rock settantiano fresco e coinvolgente. Come vuole la tradizione la musica della band prevede una miscela di elementi che vengono amalgamati da elaborati contrappunti classicheggianti dettati non solo dall’elaborato del leader ma anche dal fine lavoro pianistico di Lorenzo Semeraro, bravo nel donare cromatismi significativi per la riuscita del platter. Le atmosfere sono quelle care ad act come Banco del Mutuo Soccorso o Castello di Atlante e dopo l’ep Atto I del 2009 il nuovo Percorsi conferma una band con ottime doti di scrittura accompagnate da un livello tecnico piuttosto alto. Il sestetto per l’occasione si ripresenta in formazione rinnovata (oltre ai già citati Monopoli e Semeraro troviamo Massimo Bozza al basso, Grazia Maremonti alla voce, Silvio Silvestre alla chitarra e Gianmarco Franchini alla batteria) e propone il suo progressive variegato e melodico lungo quattro brani (più una single version di L. … Tu per sempre) brillanti, pieni di pathos (in questo risulta determinante la voce della Maremonti) e che non potranno non appassionare chi ama certe sonorità. L’inizio è affidato al pregevole strumentale Eurasia, una sorta di grandiosa overture di dieci minuti e che mette in luce quasi tutte le caratteristiche principali dei tarantini, per quello che poi risulterà essere il momento più significativo dell’album. All’appello però manca ancora la Maremonti, che troviamo nella successiva e passionale verve di E mi vedrai … Per te, dove è ben presente il raffinato interplay tra Monopoli e Semeraro. L. … Tu per sempre conferma la capacità del gruppo di creare frangenti strumentali di grande gusto e dinamismo, con parti rocciose ma sempre elegantemente arrangiate. L’ultima traccia, Male interiore (la mia età), è un altro momento decisamente stratificato, in cui troviamo passaggi classici, ritmiche progressive e l’intensa interpretazione della cantante. Il disco è molto piacevole e segna un passo avanti nella carriera del gruppo, con la speranza di non dover attendere altri otto anni per sentir parlare nuovamente di loro. (Luigi Cattaneo)
 
L. ... Tu per sempre (Single Version)
 

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