L’Agora è una
biblioteca di nuova costruzione creata ad Arese e che si inserisce all’interno
di un percorso culturale che vuole dare un senso ulteriore ad un luogo
solitamente molto silenzioso. Anche con queste premesse si può capire l’idea di
lasciare un pianoforte a disposizione dell’utenza o di ospitare, come in questo
caso, un personaggio curioso e trasversale come Massimo Giuntoli, non solo
pianista ma anche compositore e protagonista di svariati progetti più o meno
progressivi come Hobo (dove suona l’harmonium in coppia con Eloisa Manera al
violino), Pie Glue! (con Clara Zucchetti al vibrafono, alle percussioni, alle
tastiere e alla voce), Harpsy Duet (qui in doppio clavicembalo con Esther
Fluckiger) e U-Gene (trova spazio la chitarra di Silvia Cignoli). Piano Poetry
ha l’intenzione invece di musicare e cantare testi di celebri poeti e quindi si
susseguono in maniera fluida e armoniosa i versi dell’immortale Emily
Dickinson, le suggestioni di Walt Whitman che divengono spazio per passaggi
canterburyani o le bravi escursioni nei versi di Gertrude Stein. Il tratto
ironico non manca e si evince quando Massimo musica un testo tratto da un libro
didattico utile per imparare l’inglese o le istruzioni poste su una confezione
di spolverini per la casa ma anche nella scelta di alcuni autori come Norman
Mailer e Robert Creeley. L’interpretazione di Giuntoli risente chiaramente del
suo amore per il progressive, per il jazz rock e il R.I.O. e anche in tal senso
vanno letti gli omaggi ai King Crimson e a Robert Wyatt, ma sono elementi che
troviamo anche nei poemi di Diane Di Prima e Danielle Marie Hurren, poetessa di
soli 27 che Massimo ha voluto inserire nello spettacolo. Non mancano due
scritti del pianista, il work in progress di No witness around e la più strutturata Anyway, che conferma le sue passioni per un certo tipo di ricerca
settantiana accomunabile anche al John Greaves di Piacenza. Un plauso va fatto a lui e a chi si spende per certe
manifestazioni, che danno l’opportunità di conoscere, anche a chi non è del
tutto avvezzo a sonorità del genere, artisti come Massimo, sinceri e
fantasiosi. (Luigi Cattaneo)
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