Nati solamente due anni
fa, i From the dust returned (nome mutuato da un libro fantasy di Ray Bradbury)
sono tutt’altro che esordienti vantando in formazione Danilo Petrelli
(tastiere) e Cristiano Ruggiero (batteria), già nella line up dei Graal, oltre
che Alex De Angelis (voce e chitarra), Marco Del Bufalo (voce) e Miki Leandro
Nini (basso). Questo ep d’esordio è puro heavy dark prog, con reminiscenze
settantiane non indifferenti e tematiche oscure come la depressione o i
disturbi della psiche, che vengono sottolineati da una musicalità viscerale e
greve, dai tratti quasi soffocanti. L’iniziale Harlequeen mostra fraseggi dark prog e incursioni nel metal, un
inizio saturo, carico di veemenza che sfocia nella breve title track, un’introduzione
a Echoes of faces, brano vibrante e
potente, un progressive metal con parti in growl a ricordare gli Opeth di
qualche anno fa. La band svedese è presente anche nella successiva Glare, maggiormente atmosferica, con i
ritmi che rallentano e creano una nera spirale, un vortice di dark prog in cui
si palesano elementi riconducibili anche agli High Tide di Tony Hill,
caratteristiche di una traccia profonda e viscerale. Wipe away the rain si sposta con grazia sul versante del death
metal progressivo, mentre la brevissima Sleepless
è l’epitaffio finale di un ep trasversale, duttile e molto interessante,
che lascia trasparire ulteriori sviluppi per il futuro. (Luigi Cattaneo)
Echoes of faces (Official Video)
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