venerdì 27 ottobre 2017

L'IRA DEL BACCANO, Paradox Hourglass (2017)


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Dopo l’ottimo Terra 42 del 2014, tornano L’ira del Baccano con un secondo lavoro in studio che conferma la bontà di questo progetto intriso di space e stoner strumentale, un percorso carico di vibrazioni psichedeliche in cui ritroviamo i Grateful Dead del mentore Jerry Garcia, i riff micidiali alla Tony Iommi, i gloriosi Hawkind ma anche gli Ozric Tentacles più lisergici. Ad Alessandro Santori (chitarra e synth), Malerba (chitarra e synth) e Alessandro Salvi (batteria) si è unito il nuovo Ivan Contini Bacchisio (basso) ma il risultato è lo stesso imperdibile substrato sonoro del debut (anche se il vero esordio è il mastodontico live Si non sedes is). Il platter consta quattro movimenti, con la title track inziale divisa in due parti (L’ira del baccano e No razor for Occam) a formare un’unica sontuosa suite di venti minuti circa in cui c’è l’abbecedario del suono dei romani, caratterizzato da un crossover di space, heavy, psichedelia e progressive, il tutto contraddistinto da un vorticoso groove generato dall’interplay furente tra le due chitarre e la sezione ritmica, una vera cavalcata da jam band. Abilene (the trip to) è davvero un viaggio nei meandri dello stoner, con ampi squarci anni ’70, psichedelici e sferzanti heavy prog, mentre il finale di The blind Phoenix rises si sporca di doom oscuro e greve, con riff portanti massicci che completano un quadro di notevole fattura, che non fa altro che sottolineare come l’ensemble capitolino sia uno dei maggiori talenti di casa nostra. (Luigi Cattaneo)
 
Abilene (Video)
 

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