lunedì 4 febbraio 2019

WARM SWEATERS FOR SUSAN, Warm Sweaters for Susan (2018)


Ep d’esordio per i Warm Sweaters for Susan (Mimmo Gemmano alla voce e alla chitarra, Luca D’Andria alla chitarra, Gianluca Maggio al basso e Gabriele Caramagno alla batteria), 25 minuti a base di indie rock con echi wave, che seppure con qualche caduta di tono e una produzione rivedibile, lasciano intravedere buone idee e un discreto potenziale, che vanno però sviluppati maggiormente per incidere sul serio. C’è da dire che i pezzi scorrono via gradevolmente, ricordando la lezione del post punk inglese ma anche la leggerezza di inizio anni 2000 targata The Strokes e The Libertines, periodo in cui quella scena rock sfornava band in sequenza, che si distinguevano spesso per suoni che flirtavano con il garage e la dark wave ottantiana. Un revival che forse ha finito per influenzare anche i tarantini, perché già l’iniziale That’s the way my passion strirs crea atmosfere conosciute e che rimandano alle varie correnti alternative del rock. Anche Gravity, con il suo incedere darkeggiante, convince nell’arco di sette minuti piuttosto tirati, mentre Teach me to walk soffre parecchio di una registrazione al limite del lo-fi e di una costruzione generale alquanto debole. Meglio The quick brown fox jumps over the lazy dog, che ricorda qualcosa degli U2 degli anni ’80, prima di Satellites, finale leggerino e che conferma l’impressione di trovarci dinnanzi ad un’opera prima che avrebbe beneficiato di produzione e arrangiamenti maggiormente curati. Quartetto comunque da tenere d’occhio e con ampi margini di crescita. (Luigi Cattaneo)
Gravity (Video)
 

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