martedì 19 novembre 2019

UNIMOTHER 27, Crysalis (2019)


Settimo album per gli Unimother 27, progetto di Pietro Ranalli (conosciuto anche per la sua militanza negli Areknames) di cui abbiamo parlato per gli ultimi due dischi, il più riuscito Fiore spietato e l’interlocutorio AcidoXodica. Ranalli (chitarra, basso, voce e synth), si fa accompagnare da Mr. Fist (batteria), in un continuo rincorrersi tra space, kraut, psichedelia e blues hendrixiano, che sono alla base anche del nuovo Crysalis, sicuramente interessante e decisamente curioso. Si parte con Miseries are lost in the immense desert of wisdom, pezzo che apre il lavoro e che ci proietta nel mondo Unimother 27, complice anche il cantato di Ranalli, più presente che nel recente passato. La psichedelia di fine ’60 fa la sua comparsa in Smell of the holy, mentre è più bluesy e accostabile alla Edgar Broughton Band The prisoner, una sezione centrale che mostra tutte le caratteristiche peculiari dell’album. Flow of universal becoming sposa la causa dello space rock e del kraut (d’altronde Ash Ra Tempel e Tangerine Dream sono tra le influenze più significative e presenti), prima della conclusiva suite Metamorphosis, venti minuti in cui troviamo sicuramente spunti interessanti ma anche passaggi poco fluidi, che forse una durata più breve della composizione avrebbero evitato. Più compiuto rispetto all’onirico AcidoXodica, Crysalis è un lavoro trasversale come nella tradizione Unimother 27 e conferma la bontà delle idee in possesso di Ranalli. (Luigi Cattaneo)

Album Teaser



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